Venezia, Brugnaro, ticket d’accesso e corruzione. Ovvero: come non gestire una città d’arte

È notizia di pochi giorni l'indagine della Procura della Repubblica che ha svelato la corruzione che caratterizza gli uffici del Comune di Venezia. Secondo i pm alcune cariche cittadine avrebbero venduto ripetutamente la propria figura pubblica per agevolare azioni illecite, anteponendo il proprio interesse personale alla salvaguardia di quello pubblico. A questo si aggiunge una premeditata svendita del patrimonio locale (Palazzo Poerio Papadopoli il cui costo di vendita era attorno ai 14 milioni di euro, "regalato" all'imprenditore cinese Chiat Kwong Ching per 10 milioni).
In una sofferente città quale Venezia, dove vi sono più turisti che cittadini, la sperimentazione del ticket d'accesso è davvero la soluzione definitiva ai problemi? O è solo un modo per mettere a rendita completamente una città, come già avviene con le funzioni pubbliche?

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