LA PENSIONE DI ACCOMPAGNO | 3 errori più comuni da evitare

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Sei un invalido civile totale al 100%? Allora devi sapere quali sono i 3 errori più comuni da evitare per ottenere la pensione di accompagno

Ho anche realizzato una guida che potrai scaricare su come ottenere l'indennità di accompagnamento: https://mailchi.mp/7c3eac286ea9/oz01d...
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00:00 INTRODUZIONE
00:49 3 ERRORI PIU' COMUNI
03:00 RICORSO


Tornando a noi, il ricorso per la pensione di accompagno è un’azione giudiziaria che viene effettuata in tutte le ipotesi in cui una persona venga dichiarata soltanto invalida civile al 100% ovvero con un grado di invalidità inferiore.

Bisogna sapere che l’indennità di accompagnamento o pensione di accompagnamento viene riconosciuta ad un cittadino invalido civile al 100% che a causa di minorazioni fisiche o psichiche gli impediscono di compiere gli atti quotidiani della vita o di deambulare autonomamente. Quest’ultima attività può essere svolta solo attraverso un’assistenza continua di un accompagnatore. L’indennità può essere concessa anche ai malati oncologici, sia nella fase più avanzata della malattia che durante le chemioterapie, specie quando la patologia non consente di compiere gli atti quotidiani della vita. L’assegno mensile per l’indennità di accompagnamento è di € 525,00 circa.


COSA FARÀ PER TE RISARCIMENTI & RIMBORSI
Il team di Risarcimenti & Rimborsi può richiedere la pensione di accompagno in maniera tale che l’assegno venga riconosciuto a partire dalla data in cui è stata presentata la domanda. Ciò in quanto l’iter completo per il riconoscimento dell’indennità può durare circa un anno. In questo modo, in caso di sentenza positiva, avrai diritto a ricevere l’assegno anche delle mensilità precedenti.

L’iter prevede la presentazione presso il tribunale di residenza del richiedente di un’istanza di accertamento tecnico preventivo finalizzata a verificare in via preventiva le condizioni sanitarie del cittadino.

L’importante è agire in fretta in quanto ci sono sei mesi di tempo per presentare ricorso contro la decisione assunta dalla commissione medica.


Il giudice provvederà a nominare un medico in qualità di consulente tecnico a cui spetterà il compito di preparare una perizia.

Il servizio di consulenza è gratuito.
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