LA STRANA FUGA DI ETTORE BASTICO - 10 settembre 1943 - un racconto irto di sotterfugi e misteri

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Nel video di oggi parliamo di una rocambolesca fuga del maresciallo d'Italia già capo del Comando superiore delle Forze armate in Africa settentrionale (Libia) e prima ancora Governatore civile e militare delle Isole italiane dell'Egeo (Dodecaneso).
L'ufficiale generale nell'estate 1943 si trovava nella città umbra di Città della Pieve, avendo anche offerto la propria disponibilità al nuovo capo del Governo Pietro Badoglio. Ad ogni modo all'indomani della proclamazione dell'armistizio dell'8 settembre la villa dove alloggiava fu circondata dai tedeschi e lui insieme alla sua famiglia furono di fatto posti agli arresti domiciliari. Tuttavia, un messaggio partito dal ministero della Guerra a Roma (capitale circondata dai tedeschi e in balia degli eventi seguenti alla fuga degli alti vertici politico-militari del Regno) dispose un blitz militare con l'obiettivo di far scappare Bastico e portarlo a Roma. In realtà dopo la sortita, l'interessato non volle prendere il treno per la capitale ma piuttosto decise di riparare nella vicina Chianciano, dove attese diverse settimane prima di procedere per Roma. Perché questo comportamento e soprattutto perché il ministro della Guerra generale Antonio Sorice decise che Bastico fosse così importante per la causa nazionale? Un mistero... misterioso, a cui si tenterà di dare una spiegazione.
Bibliografia:
- da V. Luoni, AUDACE BEFFA AI TEDESCHI: IN TUTA DA MECCANICO UN MARESCIALLO D'ITALIA VERSO LA LIBERTA', da «Historia», settembre 1972
- G. Barneschi, LA MISTERIOSA (E CURIOSA) VICENDA DI ETTORE BASTICO, MARESCIALLO D'ITALIA. UNA STRANA FUGA, UNA STRANA RESISTENZA, UNA STRANA EPURAZIONE, da «Nuova Storia Contemporanea», luglio-agosto 2004

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