Caso Cucchi, da "Stefano gonfio come una zampogna" ai passi falsi: le fasi dell'inchiesta

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Nel corso della sua requisitoria il pm Giovanni Musarò ha ripercorso le varie tappe di una storia iniziata nell" ottobre 2009 e non ancora arrivata a conclusione. Per descrivere le condizioni di Stefano Cucchi successive al pestaggio, il magistrato ha ricordato le parole di Luigi Lainà, che incontrò il geometra romano nel centro clinico di Regina Coeli dove erano entrambi detenuti. "Era gonfio come 'na zampogna, non c'aveva a forza de sta' in piedi. Per essere massacrato a quei livelli dovevano essere stati più folli o persone senza scrupoli", aveva detto Lainà. Nel corso dell" udienza, Musarò ha anche sottolineato come i principali imputati del processo, i due carabinieri Alessio Di Bernardo e Raffaele D" Alessandro, "due fantasmi per anni", si siano messi nei guai con le proprie mani. "In un" intercettazione D" Alessandro dice quello che non deve dire e si affossa da solo. Dice che Cucchi al fotosegnalamento si buttò per terra - ha detto il pm -. Ma del fotosegnalamento non si era mai parlato e quella caduta fu causata dal violentissimo pestaggio". .  .Di Francesco Giovannetti

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