Vincenzo D'Amico: Napoli capitale da 700 anni; aveva primato della Sovranità

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Dalla lettura del primo libro di Nicola Zitara all'impegno nell'editoria: Vincenzo D'Amico racconta la storia del Regno di Napoli e delle Due Sicilie ristampando libri e testi altrimenti dimenticati e perduti: opere dal valore inestimabile che ogni studioso attento dovrebbe possedere. "Lasciando stare tutti i numerosi primati che fino al 1860 avevamo conseguito - dice D'Amico nell'intervista fatta da Paolo Guaglione - l'unico vero primato da non dimenticare del Regno delle Due Sicilie è quello della sua sovranità". "Lo Stato borbonico - continua - era infatti uno Stato sovrano da 700 anni, perché la sua fondazione risale al 1130: aveva il diritto di esistere e di non essere invaso da bande garibaldine che oggi sarebbero definite terroristiche e da uno stato formalmente alleato, quello del Piemonte". Il nostro Regno poteva essere anche lo Stato più disgraziato d'Europa, comunque aveva il diritto di esistere e di non essere invaso, occupato e colonizzato dal Piemonte. E se ciò non fosse vero, allora sarebbe stato giusto se nel 1941 la Germania - che all'epoca era la nazione più avanzata - avesse invaso l'Unione Sovietica. A proposito della 'questione meridionale' secondo Vincenzo D'Amico in 150 anni il regno d'Italia prima e la repubblica italiana poi, "non hanno voluto risolverla". "La Germania - continua - in vent'anni ha annullato il gap tra la il territorio dell'ovest e quello dell'est, lo stato italiano, invece, da 150 anni non riesce a risolvere una questione 'quella meridionale', creatasi proprio come conseguenza dell'unità". "Evidentemente - conclude D'Amico - la questione nasce da scelte ben precise dello Stato che tratta da subito le cosidette 'province napoletane' come colonie. E purtroppo l'atteggiamento oggi non è ancora cambiato.

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