Giuseppe Filianoti - Sopra un'aria antica (Respighi)

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Giuseppe Filianoti - Sopra un'aria antica (Respighi)
Craig Terry, Pianist
American Debut Recital
Harriman-Jewell Series
Kansas City, Missouri
April 21, 2012

Non sorgono (ascolta ascolta)
le nostre parole
Da quell'aria antica?
Io t'ho dissepolta.
E alfine rivedi tu il sole,
Tu mi parli, o amica!
Queste tu parlavi parole.
Non odi? Non odi?
Ma chi le raccolse?
Dagli alvei cavi del legno
i tuoi modi sorgono,
Che il vento disciolse.
Dicevi: "Io ti leggo nel cuore.
Non mi ami.
Tu pensi che è l'ultima volta!"
La bocca riveggo un poco appassita.
"Non m'ami. È l'ultima volta
Ma prima che tu m'abbandoni
Il voto s'adempia.
Oh! fa che sul cuore io ti manchi!
Tu non mi perdoni se già su la tempia baciata
I capelli son bianchi?"
Guardai que' capelli, su quel collo pallido
I segni degli anni;
E ti dissi: "Ma taci! Io t'amo."
I tuoi begli occhi erano pregni di lacrime
Sotto i miei baci.
"M'inganni, m'inganni" rispondevi tu,
Le mie mani baciando.
"Che importa? Io so che m'inganni;
Ma forse domani tu m'amerai morta."
Profondo era il cielo del letto;
Ed il letto profondo come tomba, oscuro,
Era senza velo il corpo;
E nel letto profondo parea già impuro.
Vidi per l'aperto balcone un paese lontano
Solcato da un fiume volubile,
Chiuso da un serto di rupi
Che accese ardeano d'un lume vermiglio,
Nel giorno estivo; Ed i venti recavano odori
Degli orti remoti
Ove intorno andavano donne possenti
Cantando tra cupidi fiori.

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