Per Aristotele esiste Dio? Ebbene sì, esiste e lui lo vuole dimostrare attraverso la teoria del movimento che abbiamo visto nella precedente video lezione sulla dottrina del divenire. Tutte le cose del mondo sono movimento e sono mosse da qualcos’altro un po’ come un effetto a catena.
Quella cosa muove quell’altra che a sua volta muove quell’altra cosa, e via dicendo. Ma non all’infinito perché, secondo Aristotele, c’è una primo motore immobile che è fa partire tutto il movimento che è, appunto Dio. Lui è il principio primo di tutto.
Ma com’è il Dio aristotelico? Il filosofo attribuisce a Dio diverse caratteristiche, diversi attributi per l’appunto:
1. innanzitutto, Dio è atto puro senza potenza. Ti ricordi che abbiamo detto che la potenza è quella possibilità di dare forma alla materia. Dio è senza questa potenza perché se avesse potenza dovrebbe essere soggetto al divenire mentre Dio non è soggetto al divenire, Dio è sempre e comunque, è atto puro e immobile perché non è quindi soggetto ai movimenti delle cose sulla terra.
2. quindi Dio non ha materia ed è quindi pura forma o sostanza incorporea proprio perché non ha materia.
3. inoltre, per il fatto che Dio non è soggetto al divenire, egli è eterno ed è la causa di tutti i movimenti.
Qui, però sorge un problema, o quanto meno è sorto nella testa di Aristotele. Come fa Dio, che abbiamo detto essere un motore immobile, a muovere le cose del mondo? Aristotele risponde a questo problema dicendo che Dio non è la causa efficiente (quindi non dà un impulso come un macchinario) ma è la causa finale ossia lo scopo, l’obiettivo ed è oggetto d’amore. È un po’ come quando l’oggetto amato, che rimane immobile, determina comunque il movimento dell’amante che si muove verso l’oggetto amato. c’è quindi una ricerca spasmodica di Dio, un movimento che spinge il mondo verso Dio. Quindi, nella concezione aristotelica, non è Dio che forma il mondo, ma è il mondo che, aspirando a Dio, si auto-determina attraverso le varie forme del mondo. L’obiettivo è sempre quello che dalla materia nasca una forma e che questa forma si muova verso Dio perché Dio è l’entità perfetta, compiuta, eterna e pura alla quale anelare proprio perché è lì che c’è la massima forma di intelligenza e di compiutezza perché Dio sa tutto e muove tutto.
Ma che cosa pensa Dio? Questa è un’altra domanda interessante. Secondo Aristotele, Dio essendo la perfezione pensa alla perfezione stessa ossia pensa a sé stesso e, quindi, Dio è pensiero di pensiero e la vita divina è la più felice di tutte.
È importante, però, sottolineare che le varie teorizzazioni su Dio rimangono un po’ nebulose in Aristotele e si sono prestate a diverse interpretazioni nel corso dei secoli. Tra le varie incertezze sulla concezione divina di Aristotele c’è quella legata al monoteismo o al politeismo perché nella Fisica lui sostiene che Dio sia il motore del primo cielo ma esistono anche altri cieli e quindi, questo darebbe spazio ad un pensiero politeista ossia alla presenza di più di un Dio. Questa cosa rimane comunque poco chiara e ci sono due scuole principali di pensiero: quella che sostiene la visione politeista di Aristotele (in linea con la concezione religiosa dei greci del tempo) e quella che sostiene una forma di monoteismo che si concretizza veramente nella religione ebraica e successivamente con l’avvento del cristianesimo.
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A presto. Dott.ssa Laura Pirotta, psicologa clinica.
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