Il massacro del Circeo: quei "bravi ragazzi" dei Parioli responsabili del più barbaro femmincidio

Era circa metà settembre del 1975, quando Rosaria Lopez (19 anni) e Donatella Colasanti (17 anni) sedevano al bar della Torre fungo dell’Eur, a Roma, con Gianni Guido e Angelo Izzo. Si erano conosciuti qualche giorno prima e si erano rivelati così garbati e gentili che sia Rosaria che Donatella avevano subito accettato il loro invito alla festa della casa al mare di un terzo amico.
 
Una scelta destinata a cambiare per sempre le loro vite. Il 29 settembre Rosaria, Donatella, Gianni e Angelo partirono verso Villa Moresca, la villa di proprietà di Andrea Ghira, situata a San Felice del Circeo. Ma non c’era nessuna festa in programma quella sera. Sotto quella maschera di “bravi ragazzi” si nascondeva l’indole delle peggiori bestie
“Improvvisamente, uno di loro tirò fuori la pistola” - raccontò Donatella - “Cominciarono a dirci che il loro capo, aveva dato l'ordine di prenderci in quanto voleva due ragazze”
 
Per più di un giorno e una notte Rosaria e Donatella furono drogate, violentate, seviziate e massacrate. Rosaria venne trascinata nel bagno della villa dove morì per le troppe percosse. Donatella si aggrappò alla vita disperatamente fingendosi morta. I tre aguzzini caricarono i corpi nel portabagagli della 127 bianca, diretti a Roma, ma prima di disfarsi dei cadaveri, decisero di fermarsi a mangiare in un ristorante di Via Pola. Fu lì che un metronotte si accorse dei rumori che venivano dall’auto e allertò i carabinieri. Donatella Colasanti venne ritrovata moribonda accanto al corpo dell’amica. Gianni Guido, Angelo Izzo e Andrea Ghira vennero condannati all’ergastolo. 
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