Скачать или смотреть Corso accelerato di difesa civile dai rischi NBCR - 1 - La guerra Chimica

Corso accelerato di difesa civile dai rischi NBCR. Cioè nucleare, biologico, chimico e radiologico. Iniziamo con la guerra chimica.
Le armi chimiche non “esplodono”, spesso non si vedono e a volte non si sentono. E proprio per questo possono essere devastanti. Oggi capiamo cosa sono e come nasce la logica di protezione civile per difendersi. La Convenzione sulle Armi Chimiche, è un trattato internazionale che dal 1997 ne vieta sviluppo, produzione e impiego. L’Italia, come la maggior parte dei Paesi, ha aderito e applica questo divieto.
Si distinguono nettamente dai prodotti chimici per uso civile o industriale; una fabbrica produce sostanze utili, anche se a volte pericolose; un’arma chimica nasce invece con l’unico scopo di nuocere.
Non tutte le sostanze chimiche pericolose sono armi chimiche, ma alcune possono diventare un rischio per la popolazione in caso di incidenti, atti dolosi o rilascio incontrollato.
Un attacco con un agente nervino come il Sarin non è la stessa cosa di una fuga di cloro da un impianto industriale, ma dal punto di vista della tutela dei cittadini il principio iniziale è simile: riconoscere il pericolo e applicare misure immediate di difesa per ridurre esposizione e conseguenze sanitarie.
Gli agenti chimici bellici vengono solitamente classificati in base al loro effetto sul corpo umano. Le principali famiglie includono:
Agenti nervini (Sarin, VX): interferiscono con il sistema nervoso centrale e periferico, generando crisi fisiologiche rapide.
Agenti vescicanti (Iprite o “gas mostarda”): danneggiano pelle e mucose con effetti spesso ritardati ma gravi.
Agenti soffocanti (Cloro, Fosgene): colpiscono i polmoni causando difficoltà respiratoria ed edema polmonare.
Agenti ematici (Cianuri): ostacolano il trasporto o l’utilizzo dell’ossigeno nel sangue.
Irritanti o lacrimogeni: usati anche nel controllo dell’ordine pubblico.
La difesa civile si basa su due pilastri:
1) Protezione personale: maschere con filtri specifici, guanti e tute impermeabili, utilizzati da personale formato.
2) Protezione collettiva: procedure di salvaguardia della popolazione, come il confinamento in ambienti chiusi, l’interruzione della ventilazione esterna e i sistemi di allarme precoce.
In uno scenario chimico, la priorità non è essere eroi, ma evitare l’esposizione e proteggere le vie respiratorie.
Quando il pericolo chimico è invisibile, la conoscenza diventa il primo scudo. Nei prossimi video vedremo esattamente come reagire nel primo minuto, come proteggere una stanza e come avvengono decontaminazione e soccorso.
Informarsi significa proteggersi, proteggere la comunità e dare tempo ai soccorritori di intervenire.
Come prima puntata è tutto. A presto