Impreziosita dal contorno verde smeraldo dei frassini, delle betulle e dei sambuchi tipici della flora varesotta, in particolar modo di Venegono Superiore, a fine ‘800 viene costruita una delle ville più affascinanti di tutta la Lombardia: Villa Gaby Angelini.
Di proprietà della famiglia Angelini, fondatori della casa farmaceutica italiana, questa preziosa residenza completa di rigoglioso giardino e lussuosa piscina all’aperto, cela, dietro la sua maestosa bellezza, una storia di amore e affezione familiare.
La perdita di un figlio è un dolore insuperabile. La sofferenza si impossessa delle giornate, creando un alone di tormento che non abbandona nessun componente della famiglia. Ogni singolo aspetto della vita quotidiana prende il nome e le sembianze della persona perduta, radicandosi nel profondo, facendo sembrare il tempo l’unica formula per la guarigione. Spesso, però, le famiglie colpite da questi avvenimenti funesti, trovano il loro riscatto rendendo omaggio al caro defunto, con segni d’amore che accompagneranno la loro storia per sempre. Fu esattamente ciò che fece la famiglia Angelini con questa meravigliosa villa ottocentesca, attribuendogli il nome della figlia perduta a soli ventuno anni, in una spedizione aerea attraverso il deserto del Sahara nel 1932, Gaby, innamorata di questa villa, custode della sua felice infanzia.
Gaby Angelini era una rivoluzionaria donna tra le prime in Italia a prendere parte alla Regia Aeronautica Italiana. I suoi studi di danza classica e pianoforte, voluti dalla madre imprenditrice farmaceutica, furono presto accantonati per fare spazio alla sua grande passione: volare. Così, a soli diciannove anni, Gabriella Angelini, consegue il brevetto di pilota di aereo. Fin da subito dimostra di essere un’avventuriera determinata, portando a termine alcune tra le più lunghe traversate del tempo, diventando una figura di riferimento per le donne dell’aviazione in tutta Europa, tanto da essere rinominata, dalla stampa internazionale, Little Gaby. Gli imprenditori dell’aeronautica la stimavano come giovane pilota, non badando al suo sesso, ma rispettando - già all’epoca - una ragazza che voleva attraversare il mondo con il suo aereo. Per questo motivo, nei primi anni del ‘900, non era raro vedere passeggiare tra i giardini profumati di Villa Gaby Angiolini personaggi come Giovanni Battista Caproni, fornitore e produttore di aerei per l’Aeronautica Militare.
Nel 1960 la villa fu venduta alla famiglia Mursia, fondatori dell’omonima casa editrice, che resero questa lussuosa residenza un vero e proprio polo culturale e di ritiro per scrittori e artisti da tutta Europa. In seguito la villa fu ceduta agli attuali proprietari che, tra il 1993 e il 1995 procedettero a opere di ristrutturazione tra cui il tetto, il vespaio di isolamento e l’ascensore interno. Nel 2011 la piscina viene smantellata e rifatta a nuovo con adiacente area living, rendendo ancora oggi Villa Gaby Angelini un vero simbolo e gioiello di Venegono Superiore.
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