26. Aristotele: le due virtù (etiche e dianoetiche)

Описание к видео 26. Aristotele: le due virtù (etiche e dianoetiche)

Nella precedente puntata abbiamo visto che l’uomo è felice se utilizza la ragione. Ma oltre alla ragione esiste anche una parte dell’anima che è dedicata al piacere e che può essere dominata dalla ragione.

Secondo Aristotele esistono due tipi di virtù: le virtù etiche, che sono il dominio della ragione sugli impulsi irrazionali, e le virtù dianoetiche che consistono nell’esercizio proprio della ragione.

Abbiamo detto che le virtù etiche consistono nel modo in cui la ragione domina gli impulsi irrazionali e consiste nello scegliere il giusto mezzo per la nostra natura. Consistono nello scegliere la via di mezzo tra i due estremi che sono, da un lato, l’eccesso e, dall’altro, il difetto. Facciamo degli esempi così da capirci meglio. il coraggio è il giusto mezzo tra la temerarietà (che è l’eccesso) e la viltà (che è il difetto). Allo stesso modo, la magnanimità è il giusto mezzo tra la vanità (che è l’eccesso) e l’umiltà (che è il difetto).

La principale virtù etica è la giustizia a cui Aristotele dà molta importanza visto che gli dedica un libro intero. Perché è la principale secondo te? Perché l’uomo giusto, ossia colui che rispetta tutte le leggi e le norme dello stato, è un uomo virtuoso.

Secondo il filosofo esistono due tipi di giustizia: la giustizia distributiva e la giustizia commutativa. La giustizia distributiva, come suggerisce la parola, distribuisce gli onori, i beni e il denaro a seconda dei meriti di ognuno. La giustizia commutativa, invece, si occupa dei contratti che possono essere volontari come nel caso di un contratto di vendita o involontari come nel caso di un furto o di un omicidio. Questo tipo di giustizia è correttiva perché vuole pareggiare i vantaggi e gli svantaggi tra i due contraenti. Nel caso dei contratti involontari, come ad esempio il furto e l’omicidio, la pena deve essere proporzionata rispetto al danno arrecato.

Veniamo ora alle virtù dianoetiche che sono appunto l’espressione della nostra ragione e sono, nello specifico, l’arte, la saggezza, l’intelligenza, la scienza e la sapienza.

L’arte è la capacità di produrre oggetti attraverso il nostro intelletto. La saggezza invece è la capacità di dirigere il nostro comportamento sempre attraverso la ragione che ci guida nelle scelte e nei comportamenti.

L’intelligenza è la capacità di cogliere i principi primi di tutte le scienze. La scienza, invece, è la capacità di dimostrare le cose del mondo e gli eventi che avvengono nel mondo, ovviamente la dimostrazione può avvenire solo tramite la ragione. E infine abbiamo la sapienza (sophia per l’appunto che è il grado più alto della scienza) e che è la capacità di conoscere i principi e le dimostrazioni e di studiare le realtà più alte e sublimi. Infatti, rispetto alla saggezza che riguarda le cose del mondo, la sapienza guarda più in alto, verso realtà più alte e universali.

In questo c’è un distacco netto con Platone che riteneva che saggezza e sapienza coincidessero e invece per Aristotele c’è una netta differenza. La saggezza guarda verso le cose del mondo mentre la sapienza guarda più in alto, verso l’essere in quanto tale. È proprio nella sapienza che risiede la felicità più alta.

Iscriviti al mio canale, se ancora non l’hai fatto, per essere sempre aggiornato sui video che posto. Inoltre, visita il mio sito cliccando il link nella descrizione e seguimi anche su Facebook, Instagram e Linkedin.

A presto. Dott.ssa Laura Pirotta, psicologa clinica.

=======================================================

* Iscriviti al mio Canale qui https://www.youtube.com/channel/UC8cR...

* Visita il mio sito
http://laurapirotta.com

* Seguimi anche su Facebook
  / catego.  .

* Seguimi su Instagram
  / laura_pirotta  

* Mi trovi anche su LinkedIn
  / laurapiro.  .

#aristotele #filosofia #laurapirotta #virtù

Комментарии

Информация по комментариям в разработке