Da Rocca d'Arsiè al Borgo fantasma di Fumegai

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29-06-2022: Percorso Km. 9 Dislivello mt. 350. Il borgo di Fumegai si trova poco distante dal lago di Arsié (o lago del Corlo), che si erge a circa 550 metri di altitudine, i cui abitanti erano completamente dediti all’agricoltura e alla pastorizia. Fumegai possiede solo 7 case, tutte vicine e abbandonate. Qui il tempo sembra essersi fermato e pare quasi che la gente sia fuggita da un momento all’altro, lasciando le abitazioni intatte, con mobili e suppellettili ancora al loro posto. Cosa ha spinto gli abitanti di Fumegai ad abbandonare il borgo tra il 1920 e il 1930? La spiegazione è semplice: la vita in questo angolo della provincia di Belluno non era semplice. Il paesino era piuttosto isolato dalla città e per gli abitanti non era facile spostarsi per cercare un lavoro, o anche solo per approvvigionarsi di ciò che non riuscivano a produrre. Per questo motivo, uno dietro l’altro, i giovani cominciarono a lasciare il paese natio e trasferirsi in uno dei centri vicini, alla ricerca di maggior fortuna e una vita più comoda. Alcuni decenni dopo, negli anni ‘60, un gruppo di hippie decise di occupare le case di Fumegai, forse spinti dal desiderio di creare una comune, o affascinati dalla vita rurale. Ma i loro sogni furono infranti ben presto. Si racconta infatti che i ragazzi non riuscirono a superare i rigidi inverni e, presi dallo sconforto e dal freddo, se ne andarono. I segni lasciati dalla comunità hippie sono ancora visibili in alcune case, decorate con disegni murali e scritte. In particolare, al pianterreno di una delle prime case è presente un grande dipinto di donna dai lunghi capelli che adorna una finestra. Tra le montagne bellunesi le temperature erano rigide e in inverno ogni casa veniva riscaldata dai camini. Ecco perché gli indumenti degli abitanti erano sempre macchiati di fuliggine, come se fossero tutti degli spazzacamini. Recandosi in città, questa gente veniva subito riconosciuta dai loro abiti, e chiamata “fumegai”, che in dialetto veneto significa “affumicati”.

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