Ciao amici di radio UCI, io sono Giulia e in questo focus previdenza parliamo delle differenze più evidenti importanti tra reddito di cittadinanza e assegno di inclusione.
Entrambe le misure nascono come forme di contrasto alla povertà e all’esclusione sociale, e il loro obiettivo comune è quello di aiutare diverse categorie di persone che in Italia, per determinati motivi, si trovano al di sotto della soglia di povertà.
Sicuramente, la differenza più grande sta nel fatto che il reddito di cittadinanza è una misura di impostazione universalistica, nel senso che è aperta a tutti quelli che ne hanno i requisiti. Al contrario, l’assegno di inclusione si definisce con una impostazione categoriale, in quanto è rivolta principalmente a nuclei con minori, disabili, over 60, svantaggiati in programmi di cura e assistenza.
In linea generale, infatti, gli importi massimo mensili sono molto simili. Per rdc è di € 500 per nucleo monocomponente (780 per chi riceve il contributo affitto) e € 1.050 per nuclei numerosi (1.380 con il contributo per l’affitto).
Con l’adi, l’importo massimo mensile è comunque di € 500 per nucleo monocomponente (780 per chi riceve il contributo affitto), mentre il massimo teorico possibile è di € 1.150 per nuclei numerosi ( che può salire a 1.430 con il contributo per l’ affitto).
La differenza però, sta nel come si arriva a questi importi, e cioè la scala di equivalenza.
Se per RDC, a ogni componente veniva assegnato un valore, per l’assegno di inclusione, solo le persone in condizione di fragilità sono prese in condizione per la determinazione dell’importo.
Un’altra grande differenza tra le due misure sta nella durata.
Per il Reddito di Cittadinanza, la durata della prestazione è di 18 mensilità, al termine delle quali, dopo un mese di stop è possibile presentare una domanda di rinnovo della prestazione per altri 18 mesi.
Invece, per chi riceve la pensione di cittadinanza, la procedura di rinnovo è automatica, e quindi i pagamenti continuano senza interruzioni. In entrambi i casi, non c’è nessun numero massimo di rinnovi.
Per l’assegno di inclusione invece, le cose sono un po’ diverse. L’assegno ha una durata di 18 mesi ma solo all’inizio, perché dopo il primo ciclo di fruizione e un mese di stop, la misura viene rinnovata solo per 12 mesi. Anche qui, non c’è limite al numero massimo di rinnovi. Però, a differenza di RDC, anche le persone anziane con almeno 67 anni avranno adesso lo stop di un mese e la necessità di presentare una nuova domanda.
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