Chiara Frugoni | Francesco d'Assisi e la povertà | Bergamo 28 09 2019

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Sabato 28 settembre 2019
Convento di San Francesco-Museo delle storie di Bergamo
FRANCESCO D'ASSISI E LA POVERTA'
lectio magistralis di Chiara Frugoni, medievista e studiosa del francescanesimo, già docente di storia medievale negli Atenei di Pisa, Roma e Parigi

Donare e ricevere sono due gesti con conseguenze inaspettate. Non per caso gift in inglese vuol dire dono e in tedesco veleno. Donare crea una situazione di squilibrio fra chi dona e chi riceve, da qui la necessità di contraccambiare, per ristabilire l’equilibrio. Quindi perfino nel gesto di privarsi di qualche cosa che si possiede è insito un pericolo. Di più: un uguale meccanismo di squilibrio avviene sempre fra chi possiede e chi non possiede, spinto a desiderare quest’ultimo, ciò che vede posseduto dall’altro, essendone privo. Quindi chi possiede deve innanzitutto difendersi e spesso aggredire. La povertà non si contrappone soltanto alla ricchezza ma soprattutto al potere, allo strapotere. Scrivono I tre compagni, 9,35: «Il vescovo Guido I che seguiva benevolmente l’inizio della fraternità del giovane Francesco, un giorno gli disse: «La vostra vita mi sembra dura e aspra, poiché non possedete nulla a questo mondo. Rispose il santo: Messere, se avessimo dei beni, dovremmo disporre anche di armi per difenderci. È dalla ricchezza che provengono questioni e liti, e così viene impedito in molte maniere tanto l’amore di Dio quanto l’amore del prossimo: per questo non vogliamo possedere alcun bene materiale a questo mondo».
Francesco voleva che lui e i suoi frati fossero poveri ma non pezzenti. Tutti dovevano lavorare, dedicandosi ai mestieri più svariati, continuando a fare ciò che sapevano fare quando erano nel mondo. Proibito ricevere danaro perché era rubare ai poveri. In cambio del loro lavoro dovevano ricevere il cibo per un giorno solo. E oggi parliamo invece di un ordine mendicante! Perché essere poveri? Per non dovere difendere nulla, per essere mentalmente e fisicamente liberi. Per potere amare, con gioia il prossimo e comprenderlo. È giusto parlare delle Nozze di Francesco con madama Povertà? Sì e no. Sì se si pensa a Dante e agli affreschi della basilica inferiore di Assisi. No se si legge il Sacro patto di Francesco con Madonna Povertà di cui si commenterà un lungo brano.

"Povertà desiderata e vissuta. Da Francesco d’Assisi all’età dell’impoverimento"
Teatro, dialoghi, conferenze - Bergamo 27.09- 25.10.2019
Enti promotori: Fondazione Serughetti Centro Studi La Porta in collaborazione con Museo delle storie di Bergamo, Caritas diocesana di Bergamo, Pandemonium Teatro, con il patrocinio e in collaborazione con Comune di Bergamo
http://www.laportabergamo.it/iniziati...

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