Il laser che sta rivoluzionando la cura delle malattie vascolari retiniche

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Una volta accesa la macchina la possiamo settare, qui abbiamo i presets installati dal tecnico, dove abbiamo una funzione tradizionale, che è quella classica del laser tradizionale che noi siamo abituati ad utilizzare, vale a dire il verde a 532. Questo è un 577, è un laser giallo, quindi ha una particolare attrazione per l'emoglobina, per il colore rosso, ha una particolare selettività per quelli che sono i vasi; si può usare in maniera tradizionale, questi sono i parametri a cui di solito l'oculista è abituato, quindi con la durata dell'impulso in millisecondi, la potenza e l'intervallo tra un colpo e l'altro. Una volta attivato, il laser è pronto a partire e si può utilizzare (bisogna naturalmente filtrarsi, mettersi gli occhiali); e questo è il trattamento classico, su cui direi che non c'è molto da dire.

Rimettendosi in standby possiamo tornare nei presets e scegliere il programma "Multispot", che, prima di tutto, chiede di centrare lo spot all'interno della fessura come check, poi si dà l'okay, dopodiché si possono scegliere le varie griglie (parte da una griglia di 2x2 e arriva ad una griglia di 7x7), poi il cerchio e il triplo arco: per il triplo arco si sceglie l'ampiezza, la rotazione e lo spazio fra i vari spots, quindi le opzioni disponibili sono lo spazio tra gli spots e la rotazione dei gradi dell'arco. Nel circle si può scegliere soltanto lo spacing).
A questo punto abbiamo scelto il nostro pattern e, facendolo eseguire alla macchina, si vede che esegue esattamente un cerchio; la durata è molto più piccola e la potenza è molto più alta.
Okay, e questo è quello che ha fatto, con una velocità pazzesca; scegliamo di nuovo il pattern e ne prendiamo uno a griglia 7x7, spazio 1 (cioè l'intervallo tra uno spot e l'altro è esattamente il diametro di uno spot), la durata è 20 millisecondi e la potenza è 400 milliwatt; l'intervallo non viene scelto perché il pattern lo fa il computer del laser. Facciamo la prova. Velocissimo il trattamento; questi sono tutti i patterns che servono per creare un'ustione sulla retina, e si vede anche sul gommino di prova come si sia generata una certa quantità di calore.
La caratteristica importante di questa macchina è il micropulsato in macula: prima di tutto il trattamento viene definito da questa onda gialla e il bollino blu con scritto "Micropulse on" definisce il duty cycle al 5%: questo vuol dire che per ogni secondo di esposizione del trattamento laser solo il 5% viene scaricato come potenza, quindi su un secondo lo 0,05% è "laser on" e il 95% è "laser off". I parametri sono internazionali, scelti dall'azienda e concordati con i maggiori lavori scientifici in circolazione; la durata è 200 millisecondi, la potenza è 350 milliwatt, e adesso andiamo a scegliere il pattern, dove la griglia è 7x7, lo spacing va a 0 (cioè non c'è spazio tra uno spot e l'altro, devono essere confluenti) e il diametro va scelto, invece, su questa griglia nel delivery system (per il micropulsato si sceglie un diametro di 200 micron, quindi la scelta è manuale). Adesso è pronto e il trattamento è, prima di tutto, molto più lento perché il tempo di esposizione è 200 millisecondi e non 20 millisecondi, e soprattutto non c'è stata nessuna ustione del tessuto a differenza di prima, quindi un comportamento completamente differente della macchina.
Questo tipo di trattamento è definito "sottosoglia" perché come quando noi mettiamo la mano sull'accendino acceso e ci bruciamo dopo due o tre secondi, invece se con l'accendino acceso passiamo la mano molto velocemente sulla fiamma non ci bruciamo, così il micropulsato non crea un'ustione sulla retina perché il tempo di esposizione in realtà, di questi 20 millisecondi soltanto il 5% viene sparato. Non si può fare manualmente perché, ovviamente, il cervello umano non riesce a prendere 200 millisecondi e dare soltanto il 5% in maniera alternata, quindi deve per forza farlo un computer che sta qui dentro. Questo è il concetto spiegato in maniera molto semplice.
Ovviamente per accedere alle options e ai presets bisogna sempre mettere la macchina in standby; andiamo sull'ultima funzione di questa macchina, che è la trabeculoplastica MLT per il trattamento del glaucoma. Anche qui i parametri sono dell'azienda; la durata è 300 millisecondi, la potenza è 1 watt, il diametro questa volta va portato a 300 micron e non c'è ripetizione, quindi il trattamento va fatto singolo spot per singolo spot.
Diamo il "Ready". E questo è quello che si fa sul trabecolato, dunque un trattamento per il glaucoma del tutto simile all'SLT; i lavori scientifici parlano di risultati sovrapponibili tra la trabeculoplastica selettiva e la trabeculoplastica eseguita con il giallo micropulsato.
Ecco quindi una macchina molto versatile, che presenta al suo interno quattro macchine: il tradizionale, il multispot (che è molto comodo per fare i trattamenti panretinici nei diabetici, nelle trombosi o per fare una rottura di retina) ed il laser micropulsato giallo, che è la vera ...

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