Scoppio del Carro di Firenze 2024: accensione del fuoco santo nella veglia del Sabato Santo

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Come ormai accade dal 2012 lo Scoppio del Carro di Firenze ha il suo prologo con l' accensione del fuoco santo nella veglia del Sabato Santo per mano del Cardinale Arcivescovo di Firenze Mons. Giuseppe Betori.

Alle ore 20,15 il Gonfalone del Comune, con la Famiglia di Palazzo, assieme all'Assessore alle Tradizioni Popolari, Maria Federica Giuliani, scortato da una rappresentanza del Corteo Storico della Repubblica Fiorentina, si è diretto alla Chiesa dei Santi Apostoli e Biagio in Piazza del Limbo per scortare le pietre focaie del Santo Sepolcro di Gerusalemme - portate secondo la tradizione a Firenze da Pazzino Dei Pazzi, il primo fiorentino e crociato a salire sulle mura della città santa nel 1099 - fino alla Cattedrale di Santa Maria del Fiore dove il giorno successivo, la Domenica di Pasqua, si terrà la Messa e l'accensione del “Brindellone” nello spazio antistante il sagrato della chiesa.

Per l'occasione due Mazzieri della Famiglia di Palazzo esibivano due bandiere con le insegne della Famiglia Dei Pazzi.

Quest'anno, per la prima volta, le scaglie, sono state portate in un nuovo contenitore, trasparente, che d'ora in poi conterrà le reliquie del Santo Sepolcro. realizzata anche una teca mobile, in tutto simile a quella fissa, che permetterà da ora il Sabato Santo lo spostamento delle Pietre dalla chiesa alla Cattedrale di Santa Maria del Fiore.

la teca fissa risponde alla necessità pratica di proteggere le Pietre, di grande valore storico e devozionale, attraverso il simbolo archetipico della casa. Un segno semplice ma di grande impatto visivo, che rimanda al candore delle prime rappresentazione grafiche dei bambini che disegnano il proprio ambiente familiare. Il tetto e le pareti di questa casa sono però realizzate in vetro, materiale che permette a tutti di vedere il contenuto, e che rimanda nel suo valore simbolico alla trasparenza e alla verità attraverso cui la luce del Signore risorto può illuminare e raggiungere tutta l’umanità.

Il disegno segue le proporzioni della sezione aurea e genera un’armonia geometrica spaziale all’interno della quale ritroviamo tutta la tradizione legata alla città di Firenze.

La base e le due pareti laterali della custodia sono di solido marmo bianco statuario di Carrara, che offre protezione all’oggetto e rappresenta il materiale tipico dei sepolcri e monumenti funebri, a voler richiamare la provenienza delle Pietre, ma anche la tappa intermedia della morte da cui il Signore Gesù è dovuto transitare prima della salvezza. Sui lati corti troviamo delle incisioni: due croci gigliate sui lati esterni, richiamo tipico dell’arte cristiana fiorentina e della centralità del mistero pasquale, e due gruppi di fiammelle incise sui lati interni che evocano l’effusione dello Spirito Santo e la realtà del fuoco benedetto.

Il rivestimento interno della teca è in oro lucente, simbolo della luce pasquale del Risorto, ma anche materiale prezioso che accoglie l’ancor più prezioso contenuto delle reliquie del Santo Sepolcro e si fonde con la tradizione cittadina dell’arte orafa. L’oro inoltre, per antichissima tradizione è considerato simbolo della Luce Increata di Dio, come appare nelle icone e nei mosaici antichi, quella Luce vivificante che promanò dal sepolcro di Cristo nel momento della sua risurrezione. Qui all’interno, le Pietre sono poste in sospensione, quasi a volersi distaccare dalla materialità del contesto, così come sospesa è l’intera teca stessa che, sollevata da due supporti posteriori, ascende simbolicamente verso l’alto.

L'auspicio è che l’intero progetto di riqualificazione della Cappella che accoglie la custodia delle tre Pietre possa contribuire a rendere maggiormente visibile il tesoro di storia e di fede tramandato da secoli.

Lo Scoppio del Carro è una delle tradizioni più amate e antiche della città, che risale alla fine del trecento, quando il fuoco santo, simbolo di purificazione, era portato in processione per le vie di Firenze sopra un carro per essere distribuito alle famiglie.

Questa tradizione affonda le radici all’epoca della prima crociata, quando Pazzino de’ Pazzi, di ritorno da Gerusalemme, portò con sé tre pietre provenienti dal Santo Sepolcro, la tomba di Gesù dal quale risorse dopo tre giorni dalla sua crocifissione.

Queste tre pietre da centinaia di anni hanno acceso il fuoco del carro.

Riprese di Franco Mariani.Riprese di Franco Mariani.

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