Gli elementi della religione

Benvenuti a lezione con sentocheposso nella playlist dedicata alla Antropologia Culturale.
In questa lezione descriveremo gli elementi della religione.

Nel 1966 l’antropologo Antony Wallace individua una serie di elementi che consentirebbero di identificare ovunque «una religione» e i tipi di culti presenti.
In questa lezione parleremo degli elementi della religione avendo ben presente che l’obiettivo è fare ordine in un ambito molto complesso e variegato e non «semplificare» la realtà.

Elementi:
PREGHIERA
Modo culturalmente definito (posizione del corpo, tono della voce…) di rivolgersi alle entità garanti dell’ordine cosmico e sociale di solito rappresentate da spiriti, antenati, divinità…
Caratteristiche:
Individuale / collettiva
Spesso accompagnata dall’uso di sostanze speciali: profumi, incensi…
Si svolge in un luogo qualsiasi oppure ci sono spazi speciali destinati al culto e quindi sacri
MUSICA / CANTO
Produce uno stato emotivo che favorisce il senso di comunione tra i partecipanti alla cerimonia
Produce stati di trance (estasi) che, in alcuni culti, consente ai fedeli di entrare in contatto con le potenze e gli esseri spirituali
PROVA FISICA
Tutte le religioni chiedono ai propri praticanti delle prove
Astinenza da cibi/bevande, automortificazioni, autorture…
In alcuni casi l’accesso al mondo degli spiriti è favorito dall’assunzione di droghe
Presenza di persone che si rivolgono ad altri esseri umani nell’intento di facilitare il contatto di questi con le forze spirituali (sacerdoti, profeti, guide spirituali….)
RECITAZIONE DEL CODICE
Tutte le società prevedono una qualche concezione «compiuta» (codice) del mondo o dei rapporti degli esseri umani con il mondo ultrasensibile
Le attività religiose si articolano in riferimento a tali concezioni evocandone alcuni aspetti in formule, preghiere o con l recitazione, la lettura di testi sacri
MANA
Idea che ci sia una sostanza invisibile / una forza che possa trasmettersi da un corpo all’altro, soprattutto con il contatto (es. acqua di Lourdes)
Proibizioni relative ad essere animati o cose speciali
CONVIVIO: MANGIARE E BERE
La condivisione di un pasto fa parte del cerimoniale di molti culti religiosi ( es. consumo della carni di animali sacrificati; la comunione per i cristiani sono tutti atti alimentari reali o metaforici…)
SACRIFICIO
Offerte alle potenze invisibili:
Uccidere animali o essere umani «consacrati»
Incollare banconote alle statue dei santi
Il sacrificio è vissuto come un atto capace di sollecitare la benevolenza della potenza spirituale invocata
È un atto capace di rinsaldare il senso di comunione tra i fedeli
CONGREGAZIONE
La riunione degli individui in occasioni speciali (messe, funzioni, sacrifici, processioni, pellegrinaggi…)
Stati interiori dei soggetti coinvolti possono cambiare a seconda dei contesti e della personalità dei soggetti coinvolti (dal rapimento mistico alla tiepida partecipazione alle celebrazioni)
Chi aderisce sinceramente ad un culto vive queste esperienze con l’idea che vi sia una forma di relazione tra la propria disposizione religiosa e l’intervento di una potenza ultrasensibile.
SIMBOLISMO
Le religioni vivono grazie a dei simboli che ne veicolano i concetti e suscitano nei fedeli determinate rappresentazioni
I simboli non hanno alcuna relazione « naturale» con ciò che rappresentano (la croce è il simbolo della religione cristiana, nell’antica Roma era solo strumento di tortura e di morte)

Fonte: Fabietti U. (2010), Elementi di antropologia culturale, Milano: Mondadori Università.
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Io sono Doriana Bertolotto, formatrice, orientatrice, esperta di processi di apprendimento e fondatrice di #sentocheposso.


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