Il contratto a tempo determinato: quali limiti rispettare per non incorrere in sanzioni?

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Il contratto di lavoro a tempo determinato, quali limiti rispettare per non incorrere in sanzioni?

Ciao sono Pierpaolo D’Andria e sono un consulente del lavoro.

Aiuto le imprese nell’amministrazione e gestione del personale oltre che ad individuare le agevolazioni di tipo fiscale, contributivo e finanziario che possano favorire lo sviluppo aziendale.

Con l’entrata in vigore del Decreto Dignità e della relativa legge di conversione, il contratto di lavoro a tempo determinato ha subito importanti modifiche alla sua disciplina.

Quali sono le regole fondamentali e gli aspetti verso cui l’azienda deve prestare particolare attenzione prima di assumere un lavoratore a termine, rinnovare o prorogare il suo contratto di lavoro? Lo vedremo in questo video.

Cominciamo col dire che il contratto a tempo determinato è un contratto di lavoro subordinato, nel quale è prevista una durata predeterminata, attraverso l'indicazione di un termine.

Esso può essere concluso tra un datore di lavoro e un lavoratore/per lo svolgimento di qualunque tipo di mansione per una durata massima di 12 mesi.

Attenzione!

La durata massima può essere elevata fino a 24 mesi solo PERO' al verificarsi di particolari condizioni e precisamente, come recita il testo della normativa attualmente in essere:

- esigenze temporanee ed oggettive, estranee all'ordinaria attività, ovvero esigenze di sostituzione di altri lavoratori;

- esigenze connesse a incrementi temporanei, significativi e non programmabili, dell'attività ordinaria.

In caso di stipulazione di un contratto di durata superiore a 12 mesi, in assenza delle predette condizioni, il contratto si trasforma a tempo indeterminato dalla data di superamento dei 12 mesi.

MA VEDIAMO MEGLIO, COSA SIGNIFICANO ESATTAMENTE QUESTE CONDIZIONI.

Se l’espressione esigenze di sostituzione di altri lavoratori può sembrare abbastanza chiara e pacifica, rendendo legittima l’apposizione di un termine nel caso in cui si debba assumere un lavoratore in sostituzione di un altro assente per vari motivi, di più dubbia interpretazione , sono invece le ALTRE condizioni poste dalla normativa, ossia:

Cosa significa esattamente: “esigenze temporanee e oggettive, estranee all'ordinaria attività, [...]”?

Come esempio possiamo pensare all’entrata in vigore dal 1° gennaio 2019 della fatturazione elettronica. Tale provvedimento ha determinato sicuramente per molte aziende l’impiego temporaneo di personale dedicato ad esempio alla migrazione dei dati di clienti e fornitori su nuovi gestionali, attività sicuramente estranea a quella ordinaria e con caratteri di temporaneità.

Nel caso invece di “esigenze connesse a incrementi temporanei, significativi e non programmabili, dell'attività ordinaria” possiamo pensare alla vendita straordinaria per un mese di tutto lo stock di merce presente in negozio/ per esigenze di rinnovo totale degli spazi espositivi aziendali.

Fanno eccezione al vincolo di durata massima di 24 mesi:
diverse disposizioni dei contratti collettivi;
attività stagionali.

Per quanto riguarda il RINNOVO del contratto a termine, si fa presente che esso è SEMPRE vincolato alle stesse condizioni pocanzi descritte, previste per i contratti a tempo determinato di durata superiore ai 12 mesi.

È bene quindi ribadire che il rinnovo, anche all’interno dei primi 12 mesi, avrà necessità di una causale giustificativa.

Proroghe

Il contratto può essere INVECE prorogato liberamente nei primi dodici mesi e, successivamente, solo in presenza delle predette CAUSALI, ad eccezione delle attività stagionali.

Il termine finale del contratto può essere prorogato per un massimo di quattro volte, quando il contratto iniziale ha una durata inferiore a 24 mesi.

Qualora il numero delle proroghe sia superiore, il contratto si trasforma a tempo indeterminato dalla data di decorrenza della quinta proroga.

Fanno eccezione le start up innovative per il periodo di quattro anni dalla costituzione della società.

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