Pozzoli: "ragazzi, allenatevi per la maratona"

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A quarantadue anni Gianmarco Pozzoli - che il grande pubblico conosce grazie a Zelig e Colorado Cafè - ha cominciato la sua seconda vita. Dopo quella di comico che alla fine degli anni Novanta fondò i Sagapò insieme a Gianluca De Angelis, una sera di un anno fa è approdato a quella in cui è diventato un autore teatrale. Che, da quando il suo spettacolo "Farfalle nello stomaco" è in scena al Teatro OutOff di Milano (prossime date 9 e 16 dicembre), è diventata un'altra ancora, quella di regista e attore.

In realtà, infondo al cuore, lui l'ha sempre saputo che un giorno avrebbe fatto il salto: "parallelamente a Zelig e Colorado ho sempre scritto per me" racconta. "Ad un certo punto, però, ho sentito l'esigenza di trovare un'altra voce, il circuito commerciale mi stava stretto e ho capito che per emanciparmi sarei dovuto uscire dal recinto della comicità, togliermi di dosso l'etichetta che la televisione mi aveva messo addosso e mettermi in gioco. La mia scommessa è lasciare un mondo in cui sarei potuto rimanere per chissà quanto tempo e infilarmi in un altro, sconosciuto". A questo punto si può dire che Gianmarco abbia vinto la sua scommessa: "diciamo che sta dando i suoi frutti. Quest'esperienza mi ha arricchito da un punto di vista professionale e umano. Le vittorie più belle sono quelle che arrivano con il tempo, dopo i fallimenti, con il lavoro duro. Bisogna ascoltarsi e non accontentarsi dei facili risultati. Perciò dico ai ragazzi non allenatevi per i cento metri, correte per la maratona". E la televisione, che resta il suo primo palco e "alletta tanti, troppi ragazzi che mi chiedono come prima cosa quanto guadagno e quante donne ho", Gianmarco consiglia di guardarla "per capire che cosa non funziona".

In questa seconda e terza vita, Gianmarco preferisce, insegue e consiglia le sale da cento persone piuttosto che i grandi teatri, le sedie di legno al velluto rosso delle poltrone, i circuiti Off al posto di quelli tradizionali: "In Italia la cultura Off viene spesso percepita in maniera errata mentre all'estero è valorizzata in quanto è lì che fermentano i nuovi talenti". Non a caso sta raccogliendo i fondi su Indigogo.com - il portale di crowd funding - per portare il suo spettacolo all'estero: "in questo periodo storico non è facile chiedere soldi ma non mi vergogno a farlo perché sento di portare all'estero un'immagine dell'Italia sana, creativa che sa parlare con il cuore e non solo farsi riconoscere per i suoi scandali".

E noi gli diciamo "tanta merda" come si dice in gergo.
Oppure, come si dice qui, "It's UP2U!"

E voi, che cosa state aspettando a inviarci la vostra maratona?


Info: www.lastampa.it/up2u
Invia il tuo provino a: [email protected]

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