Il lago e la diga di Verzegnis. Alcuni tratti della loro storia.

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Il lago di Verzegnis è di origine artificiale. Si è formato in seguito alla costruzione di una diga, edificata nel punto più stretto, della valle che si estende ai piedi del paese di Chiaicis, facente parte del comune di Verzegnis.
Chi ama la tranquillità degli ambienti montani, fare passeggiate, picnic o pescare, questo è il posto giusto.
Per gli escursionisti, c’è un percorso ad anello che parte dal parcheggio di fronte al lungo ponte che attraversa centralmente il lago. Alla fine del ponte, si prende il sentiero a sinistra, che attraversa il bosco, fino ad arrivare alla diga.
Si tratta di un percorso facile per chi è allenato ed attrezzato. Nella parte iniziale, infatti, il sentiero è percorribile agevolmente. Ma gradualmente s’inerpica su fianchi più scoscesi, e diventa meno agevole. Personalmente, consiglio di percorrerlo nei periodi più asciutti, con calzature adatte, e non assieme a bambini piccoli o persone con difficoltà.
Arrivati alla diga, la si attraversa sul suo coronamento, che consente anche di ammirare questa magnifica opera dell’ingegno umano.
Dopo un centinaio di metri di risalita, sulla sinistra c’è il sentiero che fiancheggia il lago, e che presenta due avventurosi passaggi, su dei ponti in cemento. Il percorso si completa arrivando al punto di partenza.
Chi non si è attrezzato per il picnic, può trovare un tavolino nell’osteria di Chiaicis. Qui si respira un clima di altri tempi, basato sulla semplicità, l’essenzialità della cucina casalinga e prezzi onesti.

ALCUNI TRATTI DELL SUA STORIA

La valle, dove ora sorge il lago, in origine era attraversata dal torrente Ambiesta, che alla fine dell’800 alimentava il mulino del fabbro Deotto, e un’ altro che azionava una segheria 100 metri più a monte. Il figlio del Deotto, rientrato dalla Svizzera, costruì una piccola centrale elettrica che, prima con il mulino, e poi con una piccola turbina, produceva la corrente per le attività artigianali di famiglia, ma anche per portare la luce nei paesini limitrofi.

Vedi: https://progettodighe.it/reportage/la...

La chiusura definitiva della piccola centrale, avvenne nel 1952, quando il terreno venne espropriato per dare inizio al progetto della diga, che una volta completato avrebbe sommerso la centrale e gli edifici della famiglia Deotto. Il lago artificiale che si era prodotto, aveva l’obiettivo di alimentare la grande centrale idroelettrica di Somplago, progettata a 600 metri dentro la montagna e i cui lavori erano già iniziati.
Il lago non poteva essere alimentato e mantenuto solo dal torrente Ambiesta, e dai tanti piccoli rivoli che scendono dalle montagne. Per alimentare la grande centrale, bisognava disporre di una portata d’acqua molto più consistente.
Per raggiungere lo scopo, venne costruito un tunnel che, dal comprensorio di Ampezzo, raccoglieva le acque del Tagliamento, e, attraversando le montagne, le portava al Lago di Verzegnis. Solo così il bacino poteva garantire le portate necessarie, ad azionare le tre grandi turbine della centrale di Somplago.
Anche in questo caso, per portare le acque del lago, alla centrale, venne costruito un lungo tunnel all’interno delle due montagne che li separavano.
Si trattava, quindi, di un progetto molto ambizioso e costoso, che già negli anni 50 andava nella direzione di produrre energia pulita, argomento oggi irrinunciabile per garantire il futuro delle specie viventi sul nostro pianeta.

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