Depressione e Suicidio: Oltre Le Mura Del Castello - Ep. 2

È un consiglio sbagliato dire a chi è depresso di fare ciò che ama, perché non trova piacere in nessuna attività. Insistere su questo concetto lo fa sentire come se non avesse nessuna via di uscita. Si rende conto che nulla sembra può dargli un feedback positivo.

Il suggerimento dovrebbe quindi essere diverso, incentrato sull'invito all'azione e sulla capacità intenzionale di plasmare la realtà, per vedere concretamente gli effetti delle proprie azioni su di essa.

Quando una persona si rende conto che le sue azioni, protratte nel tempo, possono avere un impatto sostanziale sulla realtà, inizia a sviluppare un locus of control interno più forte.

E così, come può cambiare il mondo esterno a lui, può cambiare il mondo interno a lui.

Inoltre, a un certo punto, non si può più ignorare il peso delle proprie azioni, e la mente, prendendo consapevolezza, si sblocca e inizia a ricevere feedback positivi.

La sfida è imporsi di agire oltre la propria volontà personale, attraversando la landa desolata dell'anedonia che spinge all'indifferenza, all'apatia e all'inazione. È necessaria un'imposizione volontaria e forzata all'azione, qualcosa di sistematico, meccanico, disciplinato e controintuitivo.

Non è facile, me ne rendo conto, ma a mio parere è la migliore strada da percorrere.


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