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“La Coppa di Dioniso” – dal nuovo EP "Revelatio" di Francesco Giorgi.
Un viaggio poetico e visionario tra mito e apocalisse, dove il dio dell’ebbrezza incontra il Figlio dell’Uomo.
Un canto sul limite tra rovina e rinascita, oscurità e luce.
Ascolta la rivelazione!
https://music.imusician.pro/a/bIUGH6Pg/


LA COPPA DI DIONISO (testo e musica: Francesco Giorgi, 07/09/2025)

Vidi il cielo che si piegava come un drappo arso.
Cadevano le stelle come scintille dalla fornace.
Le montagne tre-marono nei loro sepolcri
e gli abissi ri-gettarono ciò che avevano custodito.
Un silenzio greve soffocò ogni respiro in gola
come se il cosmo intero attendesse un giudizio.
Una voce non d’uomo o d’angelo gridò dalle nubi spaccate:
“Solo chi avrà sulla fronte il sigillo resisterà.
Chi l’ombra avrà servito cadrà nella sua stessa tenebra”.
Non era la fine, ma l’ultima rivelazione:
la fiamma che misura ciò che è oro e ciò che è cenere.
Dice il Signore, l’Onnipotente, Io sono l’alfa e l’omega!
Dice il Signore, il nostro Dio, Colui che è, che era e che viene:
“Non temere le rovine, perché esse sono grembo!
Non temere la fine, perché essa è soglia…”
Una coppa di vino scuro e colui che la porgeva
aveva il volto di bellezza e rovina.
Era Dioniso col tirso in pugno e i pampini di vite,
re delle voci urlanti, sprizzava miele per le vampe e i diletti delle baccanti:
“Venite, o nazioni, al convito della fine…
Il giorno è crollato, non vi resta che l’ebbrezza!
Bevete il calice del mio oblio, non vi resta che la notte,
la mia danza che ingoia il rimpianto e il dolore”.
E udii il fragore di mille tamburi, moltitudini cavalcavano la furia
sulle strade fiumi di risa grondanti.
Allora il cielo si squarciò e un Altro apparve: il Risorto,
che non rifiutò la coppa, ma la prese nelle sue mani trafitte…
Il vino mutò in sangue, la carne, in pane eterno.
Il dio della dissoluzione è assunto
dal Figlio dell’Uomo…