Come 100 anni fa Roma accoglie il treno del Milite Ignoto

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, esatta riproduzione di quello che un secolo fa che portò a Roma da le spoglie del soldato senza nome, arrivato il 1 novembre al binario 1 della stazione Termini.

Sono passati cento anni da quando i resti di un soldato, tra i tanti morti al fronte nella prima guerra mondiale, furono traslati al Vittoriano a Roma, diventato per tutti il monumento al Milite Ignoto o Altare della Patria. L'Italia volle onorare i soldati caduti e a un'apposita commissione fu assegnato il compito di trovare, nei luoghi in cui si si era combattuto, una salma ignota e non identificabile. Le spoglie viaggiarono su un treno speciale, con soste di cinque minuti in ogni stazione. Le immagini dell'epoca mostrano ali di folla inginocchiarsi al passaggio del treno, lanci di fiori da parte di donne e bambini.
Quel viaggio - prima celebrazione di un'Italia unita - è stato ripercorso quest'anno per il centenario da un treno storico, esatta riproduzione di quello che un secolo fa fa portò a Roma da Aquileia le spoglie del soldato senza nome, arrivando al binario 1 della stazione Termini. Come allora, è stato accolto con gli onori e nel pomeriggio è stata celebrata la messa nella Basilica di Santa Maria degli Angeli, presente il presidente della Repubblica Sergio Mattarella. «Quel viaggio - ha detto il ministro della Difesa, Lorenzo Guerini, alla cerimonia al binario 1 di Termini - unì l'Italia lungo il tragitto, unì le famiglie che piangevano i loro cari. Quella straordinaria manifestazione di vicinanza e solidarietà fu un momento unificante per il Paese. E dopo cento anni quel messaggio è ancora attuale».
«In un Paese lacerato dalla guerra - ha ricordato il ministro della Cultura, Dario Franceschini - dalla povertà, con famiglie distrutte dai morti, in 120 tappe con migliaia di persone ad aspettarlo in ogni stazione, costruì un sentimento di unità nazionale».
Il «Treno della memoria» è stato realizzato dalla Fondazione Ferrovie dello Stato e sostenuto dai Ministeri della Cultura e della Difesa: «La formidabile ricostruzione è un modo per ribadire che le Ferrovie e il paese hanno sempre comminato fianco a fianco», ha detto l'ad di Ferrovie dello Stato Italiane Luigi Ferraris. La rievocazione, ha detto la ministra delle Politiche Giovanili Fabiana Dadone è dedicata ai ragazzi di oggi: «Per far sentire loro, con forza, che quella storia non è una vicenda incastonata nel passato, ma è vivissima, e ha molto da dirci». «Anche se costellato di lacrime, quel viaggio - ha sottolineato l'Ordinario militare, monsignor Santo Marcianò nella celebrazione a Santa Maria degli Angeli - è diventato un misterioso segno di speranza per il nostro popolo, qualcuno lo ha letto come una forma di elaborazione del lutto dei tanti morti in guerra; in ogni caso, fu un evento in cui l'Italia ha trovato uno straordinario senso di unità e di... ( Corriere Tv ). Guarda il video su Corriere: https://video.corriere.it/cronaca/com...

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