Origine del detto romanesco "Fa' er giro de Peppe"

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Stamani mi trovo in Piazza della Rotonda, proprio davanti al Pantheon, e non voglio ora parlavi del bellissimo monumento che voi tutti ben conoscete, bensì vi raccoto l'origine del detto romanesco "fa' er giro de Peppe", utilizzato normalmente quando dovendo raggiungere la propria meta, per motivi indipendenti dalla propria volontà, invece di fare il tragitto abituale e più breve si è costretti a percorrere strade e stradine che allungano i tempi di percorrenza e mettono alla prova la propria pazienza. Per esempio se siete in auto ed a causa di un incidente o di una manifestazione, la viabilità viene deviata su strade limitrofe e si crea un gran graffico che vi fa perdere tempo.
Prima di tutto bisogna specificare che il detto completo così recita: "Er giro de Peppe attorno alla rotonda appresso alla Reale".
Ma chi sono Peppe, la rotonda e la Reale?
Si, "Peppe" non è altro che Giuseppe Garibaldi;
la "rotonda" non è altro che l'obelisco che si trova davanti al Pantheon, tant'è vero che la piazza si chiama Piazza della Rotonda;
la "Reale" è invece il corteo (o carrozza) funebre per la morte del Re Vittorio Emanuele II di Savoia, che come sappiamo è tumulato all'interno del Pantheon assieme al Re Umberto I e alla Regina Margherita.
Il fatto è il seguente. Il giorno del funerale del Re il corteo funebre, giunto davanti al Pantheon, fece due giri intorno all'obelisco (la rotonda) per permettere al popolo di salutare la salma del monarca. Giuseppe Garibaldi, che non era ben a cononscenza di come era organizzata la cerimonia per l'ultimo saluto al Re, si unì al corteo seguendo il carro funebre e girò per due volte attorno alla rotonda invece di affiancare le autorità presenti all'ingresso del Pantheon.
I due giri che fece il povero Garibaldi non passarono inosservati al punto da passare alla storia e da dare vita al detto: "Fà er giro de Pappe".

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