Scoperte archeologiche "ritrovate" a Venezia: i primi mosaici della Serenissima a S. Nicolò del Lido

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Un progetto di risistemazione dei magazzini archeologici della Soprintendenza a Venezia , nell'isola del Lazzaretto Nuovo, ha portato alla riscoperta di materiale scavato in emergenza nel 1982 all'antica chiesa di San Nicolò del Lido. Una sorpresa per i funzionari stessi, che si sono trovati di fronte a piccoli o piccolissimi lacerti di mosaici (migliaia) provenienti da quello scavo che durò solo un mese, bloccato per una questione di inquinamento (nafta e altro) e di fatto dimenticato, anche per la morte prematura di chi se n'era occupato oltre quattro decenni fa. Rimasti in casse con la semplice dicitura "San Nicolò", per lo storico dell'arte Devis Valenti e l'archeologa Cecilia Rossi della Soprintendenza è iniziato lo studio, quasi un rebus, a caccia dei pochi documenti e delle prime interpretazioni. Con il restauro ad opera dell'Istituto Veneto per i Beni Culturali sono arrivate le sorprese: i mosaici erano di qualità sublime, di mano bizantina, con tessere provenienti da altri mosaici di epoca classica. S'intravedono ora volti di santi, prati, uccelli - anche un pavone - fiori...Sono dell'XI secolo, probabilmente prima di quelli di San Marco. Sono di fatto tra i primi mosaici della Serenissima. San Nicolò del Lido ha possibilmente ancora cose da dire a livello di informazioni storiche, e i riflettori della Soprintendenza sono ora puntati su quel sito- Ora nuovamente illuminato grazia a un'importante operazione di recupero. I magazzini a volte nascondono, ma parlano a chi li sa interrogare e, soprattutto, riorganizzare in chiave contemporanea.
di Angelo Cimarosti

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