Abruzzo, la beffa del paese 'green': "Ci restano le pale ma non i soldi dell'eolico"

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Collarmele, piccolo comune in provincia dell'Aquila distrutto dal terremoto del 1915 e in seguito ricostruito, ha poco più di 800 abitanti. E dagli anni '90 ha deciso di puntare sull'eolico reinvestendo i proventi nello sgravio fiscale e nella produzione di energia green. Grazie agli impianti eolici e fotovoltaici, il comune è riuscito a produrre una quantità di energia pulita dieci volte superiore alla media nazionale.
Nel tempo, agevolazioni su trasporto scolastico e mensa e allentamento della pressione fiscale hanno permesso alle famiglie di rimanere nel paese e agli anziani di beneficiare di attività ricreative e associazioni. "Ora tutto questo sistema sta per crollare", afferma il sindaco Tonino Mostacci. In seguito al Decreto ministeriale del 2010 e alla liberalizzazione del mercato energetico, i gestori devono infatti rinegoziare i compensi stipulati precedentemente con i comuni per l'impatto ambientale degli impianti. Inoltre, nella legge di bilancio del 2019 il legislatore afferma che tutti i contratti pre 2010 avrebbero avuto validità fino al 30 dicembre 2018.
"Noi - continua il sindaco - è da gennaio 2018 che non riceviamo una parte consistente delle compensazioni stabilite in precedenza e questo in un paese montano che lotta tutti i giorni contro lo spopolamento è un bel problema. Per ora resistiamo, ma saremo costretti a tagliare partendo proprio dal sociale".

Video di Chiara Nardinocchi

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