Siparietto comico all'Auditorium Parco della Musica di Roma, durante l'edizione 2015 della Chiarastella con l'Orchestra Popolare di Ambrogio Sparagna.
La storia (immaginata da Gianni Aversano, sotto trovate la traduzione) narra di Pulcinella che, seguendo il corteo dei Magi, spera di arrivare da questo misterioso Re dei Re per fare la sua fortuna. Ma arrivato alla capanna si accorge che invece c'è un povero Cristo messo peggio di lui e quindi, commosso, gli lascia in dono il suo asino. Questo gesto di carità gli salverà tutta la vita.
Con la gentile ed improvvisata collaborazione dei tre Re musici: Cristiano Califano (chitarra), Erasmo Treglia (putipù gigante), Raffaello Simeoni (caramelle e annaffiatoio).
Riprese HTOtv
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TRADUZIONE
PULCINELLA IL QUARTO MAGIO
Guardate un po’ cosa doveva capitarmi,
sono ormai trenta giorni senza riposare,
a seguito di tre Re Magi nel deserto
su questo asino che a stento si regge in piedi
Sono nato schiavo e mi ci sono abituato,
lavoro ed ho pure una fidanzata,
io me ne stavo tranquillo a casa mia
ed ora vado cercando questo messia!
Con Gasparre, Melchiorre e Baldassarre,
sui cammelli con turbanti e scimitarre,
ed io che sto dietro a tutto il corteo,
quando arriva la notte canto questa canzone...
che fa:
Stella, stella, chiara stella,
con questa coda lunga e bella,
tu ci doni la speranza
ho un buco nello stomaco.
Stella, stella, chiara stella,
di questo Re tu sei l’ancella,
portaci a destinazione
chè se ne scendono i pantaloni.
Mi hanno spiegato: “nascerà un gran Re,
potente più di Erode e di questi tre”,
dicono che porterà la felicità,
ho trovato chi mi darà da mangiare!
Metterò da parte l’asino
e comprerò due cammelli,
mi sposerò con Assuntina - oh quanto è bella -
e poi una casetta in riva al mare;
dietro a questa stella, che grande affare!
Con Gasparre, Melchiorre e Baldassarre,
sui cammelli con turbanti e scimitarre,
ed io che sto dietro a tutto il corteo,
quando arriva la notte canto questa canzone...
che fa:
Stella, stella, chiara stella,
con questa coda lunga e bella,
trova questo Salvatore
che devo fare il gran signore.
Stella, stella, chiara stella,
di questo Re tu sei l’ancella,
mi si sono addormentate le cosce
e quest’asino mi sta venendo meno.
Ad un certo punto si è fermata la stella
portandoci davanti ad una piccola grotta,
già c’erano pastori e pecorelle,
una folla con zampogne e ciaramelle.
Con l’asino io avanzo piano piano;
“ma quale Re?”, mamma mia, che cosa strana!
un povero bambino in braccio alla mamma,
combinato peggio di me,
raggelato e morto di fame.
Con Gasparre, Melchiorre e Baldassarre
che hanno portato l’oro, l’incenso e la mirra,
per riscaldare quel povero Dio
gli lascio in dono anche l’asino mio...
ed ora?
Stella, stella, chiara stella,
mi hai condotto alla piccola grotta,
che sfortuna nera nera
son rimasto anche a piedi...
Ma all’improvviso un angelo splendente
mi disse dolcemente:
“Pulcinella non essere triste
chè per te ora è nato Cristo!
E l’amore che Gli hai offerto
tutta la vita ti ha salvato”.
Tornò gioia e la speranza,
si riempì anche lo stomaco...
Ed un bel cammello comparve,
che era il più grande e forte del deserto,
e con la gioia, la fede ed il coraggio
ora ero ricco come un re magio,
e con la gioia, la fede ed il coraggio
Pulcinella era diventato il quarto magio.
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