Fossili umani in Italia: Altamura e altre storie

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Costantino Buzi - IPHES, Catalan Institute of Human Paleoecology and Social Evolution, Università Rovira i Virgili, Tarragona (Spagna)

La paleoantropologia italiana offre uno scenario affascinante e complesso sulla presenza umana preistorica nella penisola, con reperti che risalgono al Pleistocene Inferiore e si estendono fino al Pleistocene Superiore. Questi reperti non solo testimoniano la presenza di varie specie umane, ma anche le dinamiche di migrazione, adattamento e interazione con l'ambiente cambiante.

Nel Pleistocene Inferiore, l'Italia presenta tracce frammentarie e ancora misteriose di presenze umane. Le scoperte di strumenti litici in siti come Pirro Nord [01:49] suggeriscono un'occupazione umana antica, ma i resti fossili umani sono rari e spesso nebulosi.

Con il Pleistocene Medio, la situazione cambia significativamente. In Italia compaiono i Neandertal, identificati grazie a reperti fossili come il Calvario di Ceprano [09:14]. Questo cranio, datato a circa 400.000 anni fa, rivela una morfologia arcaica in un periodo in cui altre regioni europee mostrano già caratteri neandertaliani avanzati. Questo suggerisce l'esistenza di popolazioni con tratti più primitivi nel sud dell'Italia, possibilmente isolate o meno influenzate dalle dinamiche evolutive di altre aree.

Il Pleistocene Superiore è dominato dai Neandertal, fino all'arrivo di Homo sapiens nella fase finale. I resti di Neandertal trovati in grotte come Grotta Guattari al Circeo [16:27] sono tra i più significativi, mostrando individui con caratteristiche morfologiche tipiche dei Neandertal tardivi.

Uno dei reperti più straordinari è l'Uomo di Altamura [18:32], uno scheletro quasi completo rinvenuto in una grotta carsica. Datato tra 172.000 e 130.000 anni fa, rappresenta uno dei fossili umani più completi mai trovati, conservando anche parti solitamente assenti nei resti fossili, come le ossa interne al naso. Questo individuo mostra tratti arcaici in un'epoca in cui altre popolazioni presentano caratteristiche neandertaliane più sviluppate.

Queste scoperte sottolineano l'importanza dell'Italia nello studio dell'evoluzione umana, non solo come sito di straordinari reperti fossili, ma anche come area chiave per comprendere le dinamiche di migrazione e adattamento delle popolazioni umane preistoriche. L'isolamento geografico di alcune regioni italiane potrebbe aver giocato un ruolo cruciale nel conservare tratti arcaici in popolazioni che altrove avevano già intrapreso percorsi evolutivi differenti.

*Testo generato con ChatGPT4

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