Chirurgia Conservativa e Terapie Personalizzate per il Tumore al Seno

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Alla diagnosi di tumore al seno si arriva fortunatamente sempre più in una fase preclinica, quindi con un nodulo che ancora non è palpabile, di dimensioni tali da consentire una chirurgia conservativa ed una altissima percentuale di guarigione completa (oltre il 90% gli ultimi dati). Questo naturalmente grazie alla diagnosi precoce cardine di ogni trattamento mninvasivo. Ma quali sono oggi le tecniche chirurgiche più all'avanguardia, e quali le strategie terapeutiche personalizzate in base allo studio biologico del tumore? Lo abbiamo chiesto al Prof. Paolo Veronesi, Direttore della Divisione di Senologia Chirurgica dello IEO, Istituto Europeo di Oncologia di Milano, che ci ha spiegato che oggi, per donne con tumori molto piccoli e senza coinvolgimento linfonodale è possibile addirittura effettuare una chirurgia day surgery, quindi con ricovero la mattina e dimissioni in serata, poco traumatica sia dal punto di vista fisico che psicologico, e talvolta è possibile anche abbinare una radioterapia intraoperatoria in un'unica seduta al posto della radioterapia tradizionale, che pure si è estremamente evoluta e consente tempi ridotti e tessuti sani risparmiati. Ma anche in caso di tumore di maggiori dimensioni si parla sempre più di chirurgia non demolitiva dal momento che la tecnica della quadrantectomia, messa a punto negli Anni 70 dal Prof Umberto Veronesi è ormai praticata in tutto il mondo. Fondamentale è in questo caso l'analisi del linfonodo sentinella che permette nella maggior parte dei casi di evitare lo svuotamento del cavo ascellare, che in alcuni casi ha come conseguenza il linfedema dell'arto. E anche nei casi in cui la diagnosi sia avvenuta più tardivamente e la chirurgia preveda l'asportazione di tutta la mammella si pratica oggi la Masectomia Conservativa che consiste nello svuotamento sottocutaneo con ricostruzione contestuale cosicchè una donna non si debba veder deturpata nella propria femminilità. E passando alle strategie terapeutiche sempre più importante è l'analisi biologica del tumore per scegliere il farmaco o la serie di farmaci più idonei. Ecco allora che tumori ormonodipendenti, tumori Her 2 positivi o tumori triplo negativi avranno a disposizione chemioterapie dedicate, farmaci biologici a bersaglio molecolare o terapie ormonali di ultima generazione. E quando è necessario effettuare una chemioterapia neoadiuvante, cioè preoperatoria, si potrà monitorare come questi farmaci abbiano agito e quale risposta in termini di volume si sia avuta. E dal momento che l'approccio multidisciplinare per il trattamento del tumore al seno è fondamentale diventa cruciale rivolgersi ad un centro di riferimento con una Breast Unit che possa prendere in carico la paziente dal momento della diagnosi a quello della scelta del percorso migliore.

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