«A Piacenza condizioni ideali per crescere»
Industriando, la trasmissione di Confindustria Piacenza e Telelibertà, racconta la storia di Gaiotto Automation, eccellenza della meccatronica parte del gruppo Sacmi, specializzata nell'assemblaggio di sistemi automatici, in particolare per la smaltatura di sanitari.
Gaiotto Automation è nata nel 1965 a Vaiano Cremasco e prende il nome dalla sua famiglia fondatrice, i Gaiotto. Da allora, l'azienda ha registrato una crescita costante e progressiva, superando diverse sfide. «Il momento più complesso è stato a metà degli anni '80», ricorda Giuseppe Agosti. «La famiglia Gaiotto si è data molto da fare per indirizzare l'azienda nella direzione migliore. Da quella intuizione è nata Gaiotto Automation, e nel 2000 è arrivata l'acquisizione da parte del gruppo Sacmi».
Le esigenze di crescita hanno portato l'azienda a trasferirsi a Piacenza nel 2016. «Un passo fondamentale per creare le migliori condizioni, trovare personale qualificato ed essere più vicini alle università», spiega il direttore generale Giovanni Nervo. «Qui in città, Sacmi ha recuperato un capannone da tempo inutilizzato, ristrutturandolo e garantendoci gli spazi necessari per nuovi traguardi. Solo nel 2023 abbiamo inserito 30 nuovi collaboratori, tra di loro anche molti giovani».
All'interno dello stabilimento piacentino vengono progettati e realizzati i robot in grado di automatizzare processi altrimenti a carico dell'uomo, incrementandone sicurezza e qualità. «Sono compiti non facili per gli operatori umani, che dovrebbero lavorare con sostanze chimiche, spostando anche pesi importanti per diverse ore tutti i giorni», spiega il direttore generale Giovanni Nervo. «Siamo partiti da robot oleodinamici e oggi abbiamo robot con wi-fi e collegamento a Internet. Una grande evoluzione, che ho visto accadere sin dal 1988, anno in cui sono entrato in azienda», ricorda il responsabile di produzione Angelo Bombelli.
A Piacenza, i prodotti di Gaiotto Automation prendono forma ed escono finiti, pronti per il collaudo finale presso il cliente e l'installazione. «Il processo parte dalla progettazione, il momento in cui si decide come realizzare concretamente l'automazione di un processo», spiega Nervo. «Una volta che l'ufficio tecnico ha processato l'ordine, l'azienda si mette in moto per realizzare fisicamente la cella robotica». Gaiotto non produce componenti, ma le configura dando vita a robot automatizzati. «Lo assembliamo e realizziamo un primo collaudo, poi lo spediamo al cliente finale, dove viene riassemblato e cablato».
Per il futuro? «I clienti richiedono prodotti sempre più sensorizzati e smart, con diagnostica integrata e impianti automatici in grado di lavorare anche senza la supervisione costante di un operatore. Queste saranno le specifiche dei robot del domani», riflette il responsabile dell'ufficio tecnico Filippo Marchetti.
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