Una Biblioteca, un Libro - Manoscritti e Rari della BNCF

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La raccolta dei Manoscritti e Rari della Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze, formata da 25.000 manoscritti, quasi 4.000 incunaboli, 16.000 cinquecentine e oltre un milione di carteggi e di carte sciolte, ha origine nel lascito di Antonio Magliabechi. Con l’Unità d’Italia e la nascita della Biblioteca Nazionale di Firenze al patrimonio della Magliabechiana si sarebbe aggiunto quello della Biblioteca Palatina. La storia delle acquisizioni, tuttavia, non si ferma con l’unione tra Palatina e Magliabechiana. Nel 1902 è stato creato un apposito fondo aperto: quello delle Nuove Accessioni, perché vi potessero essere collocati tutti i manoscritti d’acquisto e di dono che venivano ad arricchire il patrimonio della Nazionale. Il bibliotecario David Speranzi ci illustra alcuni esempi di inestimabile valore di questa complessa Collezione: Il Sacramentario di Ottone del X sec.; il Canzoniere Palatino, codice del XIII sec. indispensabile per comprendere la nascita della lingua italiana; La Historia florentini populi di Leonardo Bruni; l’Opera Chemica di Raimondo Lullo del XV sec; L’Erbario provenzale del XIV sec.; un preziosissimo Libro d’Ore del XV sec.; lo splendido taccuino di disegni di Ignazio Fabroni che alla fine del Seicento, durante i suoi viaggi sulle galere fiorentine, documentò costumi e paesaggi dei popoli del Mediterraneo.
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