Apollo 11 - La fase finale dell'allunaggio

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Il video mostra la fase finale di allunaggio del modulo lunare dell'Apollo 11 in cui si trovavano gli astronauti Armstrong e Aldrin, con le conversazioni originali tra questi e il centro controllo missione (MCC) sulla Terra.

La fase finale comincia con il punto PDI (Powered Descent Injection), punto in cui il modulo decelerava per avvicinarsi al suolo lunare ed era orientato a faccia in giù, per poter monitorare i punti di riferimento sulla superficie dai finestrini e con il radar di discesa puntato verso la superficie lunare. Questa fase veniva controllata dal computer di bordo dal Programma 63 (P63) e durava 9 minuti dei 12 richiesti in totale per l’allunaggio.

L’ultima fase, quella del touchdown, era controllata dal Programma 66 (P66).

La fase intermedia, controllata dal computer con il Programma 64 (P64), costituiva la fase di approccio (Approach Phase): scopo di questa fase era portare il modulo lunare fino al punto di allunaggio prescelto.

Il programma successivo (P65), quello che avrebbe consentito al modulo di allunare automaticamente, non fu mai utilizzato, nemmeno nelle missioni seguenti. Gli astronauti infatti preferirono assumere il comando semi-manuale per tenere sotto controllo l’area in cui posarsi (e forse anche per una questione di orgoglio!).

Ad un tratto il computer di bordo fa suonare un allarme che preoccupa l'equipaggio: l’allarme 1202. Significa che il computer è sovraccarico ed ignorerà le operazioni a bassa priorità (ad esempio aggiornare i display) per occuparsi solo di quelle ad alta priorità (ad esempio mantenere l'assetto del modulo lunare). Dopo un consulto con il centro controllo missione (MCC), dalla Terra si decide che la missione può tranquillamente proseguire.

Da quel momento in poi sarà il comandante Armstrong che, quasi a corto di carburante e ben oltre il punto di allunaggio prestabilito, farà posare delicatamente il modulo lunare sulla superficie del nostro satellite naturale.

Quando finalmente una delle tre sonde presenti sotto i piedi del modulo lunare toccava il suolo, si accese una luce azzurra sul pannello, la “Contact Light”, la luce di contatto. Il modulo era a due metri dalla superficie quando venne spento il motore e il modulo fatto posare delicatamente, ammortizzato dalla particolare struttura delle sue gambe.

Le prime parole pronunciate sono del pilota del modulo lunare, Aldrin, il quale conferma l'avvenuto contatto, lo spegnimento dei motori e lo stato del computer di bordo. Seguirà la frase del comandante Armstrong: "Houston, qui Base della Tranquillità. L’Aquila è atterrata".

Dopo la conferma dell'allunaggio, l'equipaggio procede alle verifiche post allunaggio, tecnicamente denominate T-1 e T-2 (messa in sicurezza del modulo lunare, depressurizzazione dei serbatoi di carburante, etc.), prima di un meritato riposo (in realtà non riuscirono a dormire... E come non capirli!).

Dal controllo missione a Terra sollevano un sospiro di sollievo: "Base della Tranquillità, grazie per averci confermato che siete allunati. Avete fatto trattenere il fiato ad un sacco di gente quaggiù. Respiriamo di nuovo ora".

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