#ESMO22

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Circa tre pazienti su quattro trattati con osimertinib in adiuvante erano vivi e liberi da malattia a quattro anni.
I risultati dello studio ADAURA hanno inoltre mostrato che osimertinib ha ridotto del 76% il rischio di recidiva di malattia a livello encefalico nei pazienti con tumore di stadio II-IIIA.
L’Agenzia Italiana del Farmaco ha approvato la rimborsabilità del farmaco nel trattamento adiuvante del tumore del polmone non a piccole cellule in stadio precoce (IB-IIIA) che presenta mutazioni di EGFR.

“I risultati aggiornati dello studio ADAURA mostrano che il trattamento adiuvante con osimertinib non solo continua a prolungare la sopravvivenza libera da malattia dei pazienti con tumore del polmone in fase precoce con mutazione di EGFR dopo l’intervento chirurgico, ma nel tempo riduce anche il rischio di recidiva a livello del sistema nervoso centrale – spiega Filippo de Marinis, Direttore della Divisione di Oncologia Toracica dell’Istituto Europeo di Oncologia (IEO) di Milano e Principal Investigator dello studio ADAURA per l’Italia -. Questi dati confermano l’utilizzo di osimertinib in adiuvante come standard di cura per questi pazienti, finora caratterizzati da alti tassi di recidiva e privi di opzioni terapeutiche mirate dopo la chirurgia. Anche quando la malattia è diagnosticata in fase iniziale, i tassi di recidiva dopo la chirurgia restano elevati, indipendentemente dal ricorso alla chemioterapia post-operatoria: quasi la metà dei pazienti che ricevono la diagnosi in stadio IB e tre quarti di quelli in stadio IIIA vanno incontro a recidiva entro cinque anni. La ‘tradizionale’ chemioterapia, infatti, non riesce a impattare in maniera significativa sulla diminuzione del rischio di recidiva di malattia locale o a distanza in percentuali superiori al 5%”.

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