Disturbi dell'Apprendimento (DSA) | La Disgrafia: cos'è? Come si manifesta?

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In questo video ti spiego che cos'è la Disgrafia e i segnali con cui si manifesta.
Buona visione!

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La disgrafia è un disturbo specifico di apprendimento della scrittura che riguarda la competenza grafo-motoria.

La scrittura coinvolge infatti una serie di capacità motorie sequedrinziali e processi di elaborazione del linguaggio. Nei bambini disgrafici queste abilità non sono però completamente integrate.

Le maggiori difficoltà in caso di disgrafia riguardano le abilità motorie e visuo-spaziali e l’elaborazione linguistica.

Disgrafia: quanto si effettua la valutazione?
Come gli altri DSA, la disgrafia si presenta in bambini o ragazzi con quoziente intellettivo nella norma, in assenza di patologie neurologiche e/o deficit sensoriali e può influenzare sia l’apprendimento scolastico sia le attività di vita quotidiane con eventuali conseguenze negative a livello emotivo e comportamentale.

La valutazione della competenza grafica viene eseguita dopo la fase di apprendimento che di norma è a fine della seconda elementare.

Talvolta però, alcune difficoltà grafiche emergono già nel disegno in età prescolare.

Disgrafia: quali sono i campanelli d’allarme?
I testi scritti da un bambino disgrafico risultano poco leggibili, anche per il bambino stesso. Le parole appaiono spesso disallineate rispetto alla righe e le singole lettere hanno grandezze diverse.

La disgrafia comporta inoltre una significativa lentezza nello scrivere. Come conseguenza, la scrittura prolungata nel tempo per un bambino disgrafico può risultare molto faticosa.

I campanelli di allarme cui prestare attenzione sono:

eccessiva pressione sul foglio
alterata distribuzione spaziale nel rigo o nella pagina
parole e righe fluttuanti
eccessiva lentezza di scrittura
scatti, interruzioni nel tratto, variabilità della distanza delle parole
variabilità dei grafemi, ricalco o sovrapposizioni parziali delle lettere.
Attenzione, però. Una scrittura lenta o sciatta non significa necessariamente che il bambino sia disgrafico.

Per capire se si è di fronte a una pessima grafia, un deficit intellettivo o un disturbo dell’apprendimento è infatti necessaria una valutazione psicodiagnostica specialistica.

Disgrafia e disortografia: qual è la differenza?
Sebbene la disgrafia venga spesso confusa o assimilata alla disortografia, sono disturbi differenti. Nonostante entrambi siano disturbi dell’apprendimento della scrittura, il primo è un deficit di natura motoria (coinvolge i processi di realizzazione grafica); il secondo,al contrario, è un deficit nei progressi di cifratura (cioè coinvolge la componente linguistica). (Fonte: Consensus Conference, 2007).

La disgrafia può essere in comorbilità con.

altri DSA (dislessia, disortografia, discalculia);
disturbi del linguaggio
difficoltà attentive e ADHD
difficoltà nella memoria visiva ed uditiva
difficoltà di organizzazione visuo-spaziale
difficoltà nella coordinazione motoria (disprassie)
difficoltà emotive, disturbi del comportamento o dell’umore.

Quanti sono i disgrafici in Italia?
In Italia manca attualmente una statistica certa sull’incidenza di tale disturbo, tuttavia la crescente richiesta di valutazione da parte della scuola e delle famiglie lascia pensare che tale fenomeno sia più diffuso di quanto si possa pensare.

Una ricerca condotta su un campione di 2200 bambini di quinta elementare, età in cui l’alunno dovrebbe aver consolidato un buon sviluppo grafo-motorio evidenzia che il 20,7 % del campione ha difficoltà esecutive nell’atto grafico e il 5% di questo presenta una forma grave. (Fonte: Associazione GraficaMente, Atti del convegno nazionale sulla disgrafia 2008)

Risulta significativo che solo il 0,7% del campione ha diagnosticata tale difficoltà.

Questi dati suggeriscono che la disgrafia è un fenomeno poco riconosciuto e al quale oggi forse si pone ancora poca attenzione.

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