Monte Coglians: la cima più alta del Friuli Venezia Giulia!

Il Monte Coglians è la montagna più alta del Friuli Venezia Giulia e delle Alpi Carniche al confine tra Italia e Austria. È un itinerario perfetto per chi vuole avvicinarsi all’alta montagna senza l’uso di attrezzature tecniche complesse, purché affrontato con preparazione e consapevolezza. Dalla cima il panorama è spettacolare, con viste che spaziano sulle Dolomiti, le Alpi Carniche e le montagne austriache con l'evidente GrossGlockner che spunta prepotente a dominare l'orizzonte.
La via normale è l’itinerario più diretto per raggiungere la cima, partendo dal versante italiano, precisamente dal Rifugio Tolazzi ma c'è la possibilità di raggiungere la cima anche dalla difficile ferrata nord (Weg der 26er).

Tipologia di terreno:
• Bosco e sentieri sterrati: Fino al Rifugio Marinelli.
• Ghiaioni e pietraie: Da Forcella Moraret fino alla vetta.
• Roccia: Tratti di facile arrampicata (I° grado) negli ultimi 200 metri di dislivello.
Consigli pratici
• Attrezzatura: Calzature da trekking robuste, casco (per rischio di caduta sassi), bastoncini, abbigliamento tecnico a strati.
• Periodo ideale: Da giugno a settembre. La presenza di neve o ghiaccio rende il percorso molto più impegnativo.
• Livello di difficoltà: Escursionisti esperti (EE) per la presenza di tratti esposti e il dislivello significativo.

La nostra salita in breve :
🧗🏻‍♀️ Dislivello positivo: 1.430 m , circa 13 km complessivi, totale: 7-9 ore.
🅿️ Partenza e arrivo: Rifugio Tolazzi (1.350 m)
📈Dal parcheggio si segue una comoda carrareccia (segnavia CAI 143) che sale nel bosco fino al Rifugio Marinelli. Dal rifugio si prosegue lungo il sentiero 143, che attraversa un pendio roccioso caratterizzato da ghiaioni e tratti erbosi. Il percorso porta alla Forcella Moraret (2.310 m), un punto panoramico che offre una vista sulle creste circostanti. Da qui, il sentiero diventa più impegnativo, trasformandosi in un ambiente roccioso con tratti esposti. Si affronta una lunga salita su ghiaioni e pietraie, seguita da passaggi di I° grado su roccia (facili ma da affrontare con attenzione). L’ultimo tratto, poco sotto la vetta, richiede piede fermo e concentrazione.
📉Discesa: Il ritorno avviene lungo lo stesso itinerario, con particolare attenzione nei tratti di ghiaioni e nelle zone esposte, dove il terreno può essere instabile
⚠️La relazione è puramente a scopo informativo. Ognuno dev'essere in grado di scegliere l'itinerario a seconda della propria esperienza e capacità.
Non improvvisate, affidatevi a guide alpine.

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