Il MONARCA, la NAVE SIMBOLO del REGNO delle DUE SICILIE che ispirò l’AMERIGO VESPUCCI

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Il Regno delle Due Sicilie era uno degli Stati Europei più floridi dal punto di vista della marina militare al punto da rivaleggiare con la potente flotta inglese. Il “Monarca”, fu uno dei più prestigiosi velieri mai costruiti e la più grande nave da guerra di tutti gli stati preunitari d’Italia. Progettato dall’ingegnere Sabatelli fu varato, alla presenza di Re Ferdinando II, nei celebri cantieri navali a Castellammare di Stabia nel 1850, quando era ormai finita l’era delle imbarcazioni a vela e si era già aperta l’epoca dei “vapori”.

Il veliero duosiciliano fu pensato per durare nel tempo e non fu un capriccio momentaneo. Tant’è che fu progettato in funzione di una successiva integrazione con un impianto motoristico a vapore a caldaie tubolari e spinta ad elica, che si concretizzò nel 1860.

Era in origine una nave di linea a tre ponti con esclusiva propulsione a vela (tre alberi a vele quadre), con uno scafo in legno e potentemente armato con 84 bocche di fuoco distribuite su tre ponti e con un equipaggio di 15 ufficiali e circa 700 tra sottufficiali e marinai.

Con l’invasione piemontese del Regno delle Due Sicilie che “consegnò” il gioiello nelle mani della marina sabauda, il “Monarca” divenne “Re Galantuomo” e le truppe borboniche dovettero sopportare di vederselo contro durante l’assedio di Gaeta che pose fine alle Due Sicilie.

Da quel momento, con la nascita dell’Italia, iniziò la fase calante del veliero che venne addirittura smantellato nel 1875. Successivamente il veliero fu il modello sul quale si costruì, sempre a Castellammare di Stabia, l’ “Amerigo Vespucci”, la nave più bella del mondo.

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