LE TRE “P”: PREGHIERA - POVERTA’ - PROVVIDENZA

L’Opera accoglie da sempre i poveri più poveri ed è stata iniziata da Fratel Ettore Boschini, religioso camilliano. “Avevo fame e mi avete dato da mangiare, non solo per la pancia, ma anche per lo spirito; avevo sete e mi avete dato da bere, non solo per dissetare la gola, ma l’acqua della vita, la Parola di Dio; ero nudo e mi avete vestito, non solo vestiti, ne abbiamo da vendere. Vestito di Dio, vestito della grazia di Dio! Ero forestiero, malato, carcerato e voi mi avete soccorso…”. (da un video testimonianza di Fratel Ettore). L’Opera ha la missione di strappare il povero dalla miseria per ridargli dignità.
Fratel Ettore non approvava le raccolte fondi in cui trovare le garanzie di un cammino, le operazioni di marketing e le convenzioni. Fratel Ettore voleva portare a casa chi non aveva nulla di nulla. Come diceva Madre Teresa di Calcutta: i poveri più poveri.
L’associazionismo del terzo settore a Milano, che fece della metropoli meneghina una delle città italiane più organizzate ed efficienti nell’assistenza ai poveri e agli stranieri, germogliò grazie all’entusiasmo che egli seppe suscitare nei tanti volontari che si alternavano al suo fianco. Però alla fine Fratel Ettore, nonostante il fermento suscitato, si ritrovò con centinaia di poveri, con i quali aveva fatto famiglia, ma una sola persona disposta a condividere la sua modalità di vivere la carità. Fra il serio e il faceto, constatava che tutte le persone che si avvicinavano per stare con lui, dopo un po' o morivano o scappavano e ridendo aggiungeva: "Mi gridano: Santo! Santo!, ma stanno alla larga". Non molti erano disposti a seguire, o almeno a provarci, i principi che lui praticava radicalmente: la Preghiera, che rafforza nella fede e sostiene i poveri in un cammino lontano dalla strada brutta e cattiva. La Povertà, intesa come sobrietà ed essenzialità è un valore e non permette alla nostra vita di frantumarsi in mille desideri, ma consente di vivere liberamente ciò di cui davvero abbiamo bisogno. La Provvidenza: credere in lei significa abbandonarsi all’amore che Dio ha per i suoi figli. "Scrivi Provvidenza con la “P” maiuscola perché vuol dire Dio!" diceva Fratel Ettore.
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