Cascata dei Papalini a Crespadoro, in alta valle del Chiampo

Описание к видео Cascata dei Papalini a Crespadoro, in alta valle del Chiampo

(video 4K ~ ascolta con le cuffie)

Con una breve passeggiata nel bosco possiamo ammirare la cascata dei Papalini, certamente una delle più affascinanti e misteriose cascate del Veneto.
Un buon sentiero s'inoltra nel fondovalle boscoso del torrente Chiampo in contrada Ferrazza, all'inizio della strada per Campodalbero, tutte località in Comune di Crespadoro (Vicenza). Altissimo sulla valle s'intravvede il campanile di Durlo.
Con un minimo di salita arriviamo ad un bellissimo Capitello con fontana d'acqua, datato 1796, e a pochi passi i poveri ruderi di Contrà Papalini.
Nei pressi un altro affresco, in una parete di roccia, che rappresenta Sant'Antonio, anch'esso di fine '700.

Ora un brevissimo tratto di ripida salita affronta lo scosceso versante dietro le case, segue una diramazione di sentieri per contrada Pozza, mentre verso sinistra giungiamo all'imponente cascata che si preannuncia con il fragore delle acque.
Da notare che il getto d'acqua ha portate molto variabili, fin quasi a seccare nei periodi siccitosi, ma è impressionante e pericoloso dopo forti piogge. Da affrontare con la massima attenzione, essendo il terreno in ombra e molto umido e scivolosissimo.

Qui il rispetto della natura, ancora molto integra e selvaggia, richiede silenzio e attenzione, soprattutto ai dettagli dell'acqua.
Un meditare contemplativo che pochi luoghi, davvero magici, sono in grado di restituire nella pienezza della loro meraviglia.
E questa cascata è davvero una meraviglia assoluta della natura.

Volendo allungare l'escursione possiamo continuare per il sentierino che ci conduce alla contrada Langari, molto caratteristica, dove si raccorda con il noto Sentiero dei Presepi di Campodalbero, allestiti per le festività natalizie. Un anello escursionistico abbastanza impegnativo, ma di grandissima bellezza.
Possiamo camminare ancora, per ammirare le cascatelle del torrente Chiampo e per raggiungere la contrada Graizzari, oppure anche salire al misterioso Buso delle Anguane.

Tutta l'alta valle del Chiampo, che qui si dirama in numerose vallette e affluenti secondari, è meravigliosa, selvaggia, poco conosciuta. Riserva grandissime emozioni a chi si avventura camminando.

Crespadoro è il più alto dei comuni della Valle del Chiampo al confine geografico tra Cima di Marana (quindi le Piccole Dolomiti) e le Cime della Lobbia, alta Lessinia orientale.
Il nome potrebbe derivare da 'Crispa Oro' (terreno ondulato e soleggiato o anche creste soleggiate), ma altre ipotesi richiamano la "cava d'oro" per le molte leggende legate all'oro come il vitello d'oro del Colle del Basto, oppure indicanti la lavorazione del 'crespo', riguardante la lana e la pastorizia già in epoca preistorica. La storia, pur essendoci documenti scritti solo dal medioevo, risale infatti a tempi molto antichi.

Reperti preistorici dell'età del ferro sono stati trovati alla Purga di Durlo (purk o anche burgh a significare castello o luogo fortificato), poi le tracce della 'via Visentina' già luogo di passaggio, e contrabbando, tra l'alta pianura veneta e il Tirolo. Poi le popolazioni germaniche-galliche pre-romane, i romani che riutilizzarono gli antichi castellieri come presidi militari, poi le invasioni longobarde con insediamenti a Faraselle (da Fara, Fraselle) e probabilmente al castello di Durlo.
Segue la medioevale disputa tra signorotti locali, feudatari e liberi comuni e la duecentesca epopea dei Cimbri, che ancora caratterizza fortemente questo territorio.

La maggior parte dei toponimi è di origine bavarese-medioevale e per secoli si è parlato il 'Cimbro', definizione di lingua e civiltà coniata successivamente.
L'insediamento dei boscaioli/pastori bavaresi è attestato da un documento del 1287 allorquando vescovo Bartolomeo della Scala concesse l'area di Crespadoro ad un numeroso gruppo familiare, assegnandogli un sacerdote che parlava quella lingua, in cambio di una decima.
Nel 1326, su concessione di Cangrande della Scala, Crespadoro si costituisce comune autonomo, come del resto Durlo con Campodalbero. Sistemazione confinaria confermata nel successivo dominio dei Visconti (1387) e dalla 'donazione' alla Serenisima Republica Veneta del 1404, che restò immutata fino al 1815 quando s'impose il dominio austriaco.


-----

We are what we eat.
Let's nourish ourselves with the beauty of nature.
The beauty we see around us is a reflection of the beauty within us.

Siamo quel che mangiamo. Nutriamoci con la bellezza della natura.

Ideazione, riprese ambientali, audio, video, fotografie e musica originale sono copyright di MagicoVeneto.it, autore Gianni Pasquale, realizzate a settembre 2024.


Per ascoltare e scaricare gratuitamente registrazioni di suoni della natura e musiche, vedi sul mio sito:
https://www.magicoalvis.it/soundscape...



#MagicoVeneto #Crespadoro #Durlo #Campofontana #Cascate #PaesaggioSonoro #SentieriNatura #foresta #folletti #gnomi

.

Комментарии

Информация по комментариям в разработке