Umberto Eco incontra Erostrato, con Paolo Poli

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"Le interviste impossibili" è il titolo di un programma della seconda rete radiofonica Rai andato in onda dal 1973 al 1975 e curato da Lidia Motta.

Dalla presentazione del volume che raccoglie tutti i testi delle interviste, edito da Donzelli:

"Italo Calvino inviato in una pittoresca vallata nei dintorni di Düsseldorf interroga l’uomo di Neanderthal sui motivi di tanta fama inattesa; Edoardo Sanguineti si imbatte al telefono in Francesca da Rimini e la scambia per la centralinista del secondo cerchio dell’Inferno; Umberto Eco si risolve a penetrare nell’animo del presidente dell’Associazione mutilati di guerra della repubblica romana, Muzio Scevola, e viene accolto così: Ave! Morituri te salutant! Erano i primi anni settanta e negli studi radiofonici succedevano cose del genere quando la Rai rivolgeva ad alcuni tra i maggiori scrittori italiani il singolare invito a incontrarsi, davanti a un microfono, con personaggi celebri vissuti cento, mille o duemila anni fa. Alle risposte da loro immaginate presteranno la voce attori come Carmelo Bene, Paolo Poli, Laura Betti, Romolo Valli, Paolo Bonacelli, e la serie delle «Interviste impossibili» diventerà un piccolo classico, replicato più volte e sempre ricordato come esempio di una condizione ideale di libertà creativa. Gli scrittori intervistano la storia secondo le strategie molto diverse di un gioco fantastico, dove il più delle volte le domande sono rivolte in primo luogo a loro stessi, come ha notato Andrea Camilleri, che delle «Interviste impossibili» è stato spesso regista oltre che uno degli autori, facendo emergere così il quadro semiserio di un’epoca attraverso le ossessioni intellettuali dei suoi protagonisti di fronte allo specchio della storia. Riuniti per la prima volta in un volume, i testi delle ottantadue «Interviste impossibili» si dimostrano infatti uno straordinario exemplum della letteratura italiana degli anni settanta firmato dai suoi più autorevoli rappresentanti: da Calvino a Camilleri, da Arbasino a Eco, da Sanguineti a Malerba, da Ceronetti a La Capria, per citarne solo alcuni. Ma ben al di là del valore documentale, il volume ha il pregio di rivelare l’inestimabile qualità letteraria di una raccolta che solo nella sua integralità appare come una grande storia narrativa del mondo, tutta da leggere, tutta da assaporare, sul filo ininterrotto dell’ironia e della complicità con gli autori."

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