"Quella parete che nitriva" - Restauro ufficio della stadera (Mantova)

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Nel centro storico di Mantova, sopra i portici più animati della città, esposta a piazza broletto, si erge la facciata dell'ufficio della Stadera, Una delle testimonianze storiche più economiche della centralità mantovana, ma anche una delle più illeggibili, a causa del tempo cronologico, e atmosferico.
L'ufficio della Stadera, è una frazione a parte rispetto all'originario complesso tardoquattrocentesco dell'antica università dei mercanti, un tempo luogo fondamentale per il commercio e ancora oggi ne sono evidenti i segni di potere impressi nei marmi, come i raffinati capitelli delle colonne che esibiscono l'inconfondibile stemma dei mercanti.
Poche straordinarie tracce restano aggrappate alla facciata dell'ufficio di piazza Broletto, nei quali il precedente proprietario dell'immobile, ricorda ancora una raffigurazione di Federico II a cavallo.
Affresco databile intorno al 1520 ed eseguito dall'artista friulano Giovanni Antonio de Sacchis, detto il Pordenone, durante il suo breve passaggio in terra mantovana, ma del quale ad oggi non ne resta che qualche residuo dopo lo strappo degli anni '70.
dalle tracce più evidenti, l'affresco potrebbe ricordare la stessa raffigurazione equestre presente nella chiesa di san rocco a Venezia. anch'essa rappresentata dal Pordenone.
La facciata presenta negli archi e nelle fasce marcapiano, originali decorazioni in cotto, con motivi a fogliette, perle e fusi, tipici dell'epoca tardo quattrocentesca, manifatture finissime e fragili, ad oggi sottoposte ad un delicato intervento di recupero.

Ammirabili gli affreschi rimasti protetti al di sotto della cornice e quindi della gronda ; una girandola di putti che si divertono a danzare e capriolare dentro fuori e di traverso a un festone di alloro, conservando ancora i colori vivacissimi di un tempo.

Anche la fascia marcapiano formata da mattoni con fogliette, ha subito notevoli danni, ma è stata reintegrata , nelle parti mancanti,con nuovi mattoni in cotto attraverso una riproduzione dell'originale, mantenendo però una connotazione di restauro.

L' opera di salvataggio della facciata, delle cornici e di quel che rimane dei suoi preziosi brani d'affresco si è compiuta, restituendo alla città un frammento di quel patrimonio artistico storico che fanno di Mantova una città fantastica più reale che Mai.

Testo tratto da "Quella parete che nitriva Firmata dal Pordenone" di Stefano Scansani, Gazzetta di Mantova del 6 aprile 2012

Si ringraziano i proprietari GRAMAR S.r.l. e FERRARI COSTRUZIONI per la sensibilità dimostrata
Si ringrazia la FORNACE BRIONI per la capacità di tradurre un'idea in realtà
Si ringrazia GONZAGA HERITAGE per aver messo in contatto le imprese per la realizzazione di un obiettivo comune

Le foto d'epoca, dell'Archivio di Stato di Mantova, Sezione di Fotoriproduzione, sono tratte dai fondi Giovetti e Calzolari

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