I sistemi elettorali all'estero: la Spagna

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Gabriele Maestri (dottorando in Teoria dello Stato -- Università di Roma «La Sapienza») per INSIEME per il PD - www.insiemeperilpd.it

Il sistema elettorale spagnolo è un sistema proporzionale, ma decisamente corretto: punta infatti a catalizzare il consenso attorno ai due partiti maggiori, cioè popolari e socialisti, senza trascurare un buon grado di rappresentanza ai partiti radicati a livello regionale, magari con spirito autonomista.
I 350 deputati del Congresso sono eletti con un sistema proporzionale, con sbarramento al 3%, che opera autonomamente in ciascuna delle 50 circoscrizioni previste, nelle quali concorrono liste bloccate: i seggi attribuiti nelle varie circoscrizioni (a parte quelle più popolose, come Madrid o Barcellona) sono relativamente pochi, per cui per i partiti più piccoli, pur in presenza di un sistema proporzionale, è difficile essere rappresentati, a meno che abbiano qualche "roccaforte" in almeno una circoscrizione o si mantengano mediamente sopra al 3% a livello nazionale.

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