La Repubblica di Pisa e il Romanico Pisano

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Il romanico pisano è lo stile architettonico romanico che si sviluppò a Pisa e che fu esportato in una vasta area di influenza al tempo in cui era una potente Repubblica Marinara, dalla seconda metà dell'XI alla prima del XIII secolo.
La cultura del romanico pisano si formò nei cantieri di Piazza del Duomo e da lì si irradiò ad altri progetti cittadini, ai territori controllati dalla Repubblica di Pisa (Corsica e Sardegna comprese) ed alla Toscana, soprattutto la fascia settentrionale da Lucca fino a Pistoia.
La Primaziale di Pisa rappresenta una delle più mirabili realizzazioni medioevali d'Europa: si tratta di una costruzione straordinaria per le dimensioni e per il candore delle sue superfici marmoree, esaltate dallo spazio erboso circostante dove sorgono anche il Battistero, il campanile e il Campo Santo.
Tra queste, la prima realizzazione fu il Duomo, la più grande chiesa romanica della Toscana; iniziato nel 1063-1064 da Buscheto e proseguito da Rainaldo, venne consacrato nel 1118.
All'esterno l'apparato decorativo è sostanzialmente uniforme ed è costituito da una serie di archi ciechi su più piani dove si alternano elementi romboidali incassati, tipici del romanico pisano e derivati da modelli islamici nord-africani (per esempio da Tunisia o Egitto); nell'abside e nella facciata invece gli archi acquistano profondità, formando delle gallerie schermate da esili colonne.
L'interno, schiacciato da un soffitto a cassettoni cinquecentesco che sostituisce l'originale teoria di capriate a vista, è caratterizzato da un susseguirsi di colonne sulle quali sono impostati i matronei, che si affacciano sulla navata centrale per mezzo di bifore.
Come a Venezia, l'architettura pisana venne quindi influenzata da quella costantinopolitana e bizantina in generale, per via delle fiorenti rotte commerciali di Pisa, che favorivano gli scambi culturali con altre aree del Mediterraneo.
In un primo momento infatti il Duomo era assimilabile ad una croce greca (si vede ancora nel corpo esterno della navata laterale pietre di diverso colore in corrispondenza dell'aggiunta della metà del XII secolo) ed altri elementi bizantini sono i matronei e la cupola con coronamento a bulbo, posta alla maniera "lombarda" all'incrocio dei bracci.
Più ancora che a Venezia gli elementi orientali vennero reinterpretati secondo il gusto occidentale, pervenendo a forme artistiche di notevole originalità.
Lo schema decorativo della cattedrale venne ripetuto sia nel campanile (la celeberrima Torre pendente, iniziata nel 1173), sia nel Battistero (iniziato nel 1153), almeno per quello che riguarda il primo anello, essendo stato ultimato in epoca più tarda (nel corso del XIV secolo), mutando il disegno originario, attribuito al Diotisalvi, con elementi di tradizione gotica.

Un'altra caratteristica tipica del romanico pisano è l'uso della bicromia alternando fasce di marmo bianco a fasce di pietre più scure, derivata da modelli della Spagna musulmana: nel duomo di Pisa il contrasto col grigio chiaro del verrucano è molto lieve, mentre in altre zone venne impiegato lo scuro marmo verde serpentino (a Pistoia) o altre tipologie petrografiche (in Sardegna e in Corsica) ottenendo un vibrante ricamo architettonico.

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