Napoli - Non si ferma all'alt, 17enne ucciso da carabiniere -live- (05.09.14)

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http://www.pupia.tv - Napoli. Un 17enne, Davide Bifolco, è stato ucciso da un carabiniere dopo che, insieme ad altri due ragazzi, non si è fermato ad un posto di blocco.

E’ successo a Napoli, la scorsa notte, lungo via Cinthia. Secondo la ricostruzione fornita dai carabinieri, tre ragazzi viaggiavano in sella ad uno scooter, percorrendo viale Traiano. All’alt dei militari i tre non si sono fermati. Ne è nato un inseguimento, conclusosi in via Cinthia quando il conducente del motoveicolo ha preso un’aiuola, perdendo il controllo, urtando l’auto dei carabinieri e cadendo al suolo. Uno dei ragazzi è fuggito a piedi, riuscendo a far perdere le proprie tracce. Gli altri due, intanto, venivano catturati. Proprio mentre uno dei militari dell’Arma stava procedendo a bloccarli avrebbe esploso accidentalmente un colpo con la pistola d'ordinanza che ha raggiunto uno dei fermati, il ragazzo di 17 anni, soccorso e portato all'ospedale “San Paolo”, dove poi è deceduto. L'autorità giudiziaria ha aperto un’inchiesta.

Rivolta nel quartiere. Dopo la morte del minorenne, nel quartiere è scoppiata una durissima protesta con lancio di oggetti e sassi contro le forze dell'ordine: danneggiate sei auto dei carabinieri e due della polizia; due militari sono rimasti leggermente contusi.

La versione dei carabinieri: uno dei tre era ricercato. Viene intimato l'alt, i tre non si fermano. Inizia l'inseguimento, durante il quale parte un colpo - secondo la ricostruzione dei carabinieri - in maniera accidentale dalla pistola d'ordinanza di un carabiniere che colpisce, a morte, Davide. La dinamica dell'accaduto, per i carabinieri, è questa. Il primo ad essere riconosciuto dai militari è stato un 23enne delle zona irreperibile da febbraio 2014: gli doveva essere notificato un aggravamento dei domiciliari. Durante l'inseguimento, i tre hanno ad un certo punto rallentato la marcia e sono stati urtati dall'auto dei militari. Sono caduti a terra. Uno di loro, il 23enne è fuggito a piedi. Sono stati, invece, bloccati gli altri due che erano sul mezzo: Davide e Salvatore Triunfo, 18 anni, quest'ultimo con precedenti per furto e danneggiamento. Dopo il ferimento, Davide è stato soccorso e trasportato all'ospedale San Paolo ma non c'è stato nulla da fare. Sul posto, a circa venti metri dal luogo dell'incidente, è stata anche ritrovata una pistola scenica che non si sa se abbia relazione o meno con quanto accaduto.

Il fratello: "E' stato un omicidio". Davide non si è fermato all'alt dei militari "perchè guidava uno scooter non suo, non era assicurato e non aveva il patentino", racconta il fratello Tommaso Bifolco, che giustifica: "La mia famiglia non aveva soldi per comprare un motorino a Davide Forse si è spaventato, forse voleva evitare il sequestro del mezzo e per questo non si è fermato davanti alle forze dell'ordine". "E' stato un omicidio, mi vergogno di essere italiano", dice Tommaso.

Il racconto dell'amico. Enrico ha ancora lo sguardo spaventato. Ripete, quasi a memoria, quel che ha vissuto stanotte. Era a bordo di uno scooter insieme ad un amico, accanto a Davide. "Stavamo percorrendo un viale quando ad un certo punto una macchina dei carabinieri è andata contro lo scooter di Davide. È iniziato l'inseguimento, è stata puntata la pistola e Davide è stato ucciso. - dice ancora - L'hanno ammanettato come il peggior dei criminali, nonostante fosse già stato colpito". "Davide era un bravissimo ragazzo, - aggiunge Enrico - per me era un fratello. Giocavamo a calcio, scherzavamo tra di noi. Non eravamo delinquenti, stavamo soltanto facendo un ultimo giro prima di tornare a casa". (05.09.14)

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