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Con il video di oggi ci immergeremo nelle fantastiche leggende dell'Isola di Pasqua, cosa nasconde tra le sue rovine e soprattutto a cosa servivano quelle enormi statue?
L'isola si trova nell'Oceano Pacifico, appartiene al Cile ed è prevalentemente vulcanica, il suo nome indigeno è Rapa Nui ed è famosa per la presenza di quasi 900 statue monumentali chiamate moai che si stima siano state scolpite tra il XIII e il XVI secolo.
Ma cosa si cela veramente dietro queste enormi statue dalle sembianze umane?
In molti hanno provato a fare luce su questa misteriosa isola ma nessuno ancora è riuscito a venire a capo alla questione, ad oggi abbiamo solo storie e leggende più o meno vere.
Tra le storie più "famose", ne esiste una in particolare che sembra aver suscitato qualche dubbio tra le menti più brillanti della scienza, la teoria del continente Mu.
Secondo i sostenitori, Mu era un grande continente che fu sommerso migliaia di anni fa a causa di un cataclisma e si ritiene che fu antecedente persino alla leggendaria Atlantide.
L'Isola di Pasqua sarebbe quindi ciò che rimane di questo continente.
A sostegno di questa storia abbiamo il ritrovamento di due teste moai molto più antiche di quelle presenti sull'isola.
Questo regalo dell'Oceano fa pensare che sotto il mare siano nascoste altre rovine, magari di civiltà ancora più vecchie degli indigeni che scolpirono i moai.
Una teoria moderna invece identifica nelle statue un inno alla vita, in parole povere gli indigeni di Rapa Nui non posizionarono i moai a caso ma seguendo la mappa naturale delle sorgenti di acqua, infatti, gli archeologi hanno scoperto che dove sgorgano le sorgenti di acqua dolce, lì si può trovare almeno una statua.
Forse i costruttori riconoscendo nell'acqua il più importante bene primario costruirono imponenti monumenti per onorarla.
Tuttavia però pur sembrando la teoria più veritiera, non risponde a tutte le domande.
Anche le altre popolazioni antiche onoravano il cibo, l'acqua e i propri morti ma con altari decisamente più ridotti e contenuti, mentre invece le statue sembrano qualcosa di più e il loro vero scopo sembra essere scomparso con i suoi autori.
Ovviamente intorno a questo mistero non potevano mancare le leggende indigene, estranee da qualsiasi scienza e teoria.
La più famosa narra degli uomini uccello che scesero sull'isola guidati dal loro leader Makemake, il dio della fertilità e creatore dell'umanità, secondo la leggenda creò i moai e li mise a protezione dell'isola donando soltanto ai sacerdoti il potere di farli muovere.
Altre visioni giungono addirittura ai giganti. Secondo le storie Rapa Nui, definita l'isola alla fine del mondo dagli scrittori, era una terra di esilio dei giganti, una popolazione di ominidi alti più di 4 metri che costruirono i moai a propria immagine e somiglianza.
Una particolarità molto interessante che però non è accompagnata da nessuna teoria sta nello sguardo dei moai, dei rilievi hanno dimostrato che gli sguardi dei protettori di pietra non sembrano essere casuali.
Le statue sono orientate in ogni direzione tranne a nord-est, solamente 7 su 887 monumenti guardano il mare, perché?
Esistevano altre statue e sono andate perdute oppure ancora sfugge qualcosa ai nostri studiosi?
Forse non è un male che ad oggi non sia ancora stato svelato l'enigma, così, di fronte a tanta meraviglia, la mente di ogni uomo che ha la fortuna di ammirare queste sculture può decidere cosa credere e sognare in antiche popolazioni dalle abilità incredibili.
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