Il caso DJ Fabo

Fabiano Antoniani, noto come DJ Fabo, rimane tetraplegico e cieco dopo un incidente nel 2014.

Dopo diversi ricoveri e quasi un anno di degenza presso l'ospedale Niguarda, dopo vari tentativi di cura falliti, le sue condizioni cliniche vengono dichiarate irreversibili e matura l'idea di porre fine a quella che non considera neanche più vita. Con l'aiuto della fidanzata e della madre, entra in contatto con un’associazione e con il suo tesoriere, Marco Cappato, il quale gli prospetta alcune strade percorribili, tra cui quella di recarsi in Svizzera per accedere al c.d. “suicidio assistito”.

DJ Fabo, accompagnato da Cappato, muore il 27 febbraio 2017 in questa clinica in Svizzera. Cappato, al ritorno in Italia, si autodenuncia innescando un processo legale.

Il procedimento penale si è svolto in modo molto complesso e articolato fino ad arrivare al 2019, quando la Corte Costituzionale dichiara l’illegittimità dell’art. 580 c.p., aprendo la strada al suicidio assistito in Italia sotto specifiche condizioni: patologia irreversibile, sofferenze intollerabili, capacità decisionale e dipendenza da trattamenti vitali.

0:00 Introduzione
0:28 L'incidente di DJ Fabo e l'incontro con Marco Cappato
3:12 Il procedimento penale: le tappe
4:42 La sentenza della Corte Costituzionale
5:25 Le 4 condizioni per il suicidio assistito
6:41 Altri casi

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ATTENZIONE: I contenuti di questo approfondimento sono di carattere giuridico e rispondono esclusivamente a finalità divulgative su profili legali relativi a questioni di rilevanza medica o sanitaria; essi non possono in nessun caso sostituire il parere, la diagnosi o il trattamento prescritti dal proprio medico curante. Le informazioni fornite non intendono e non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto medico-paziente o la visita specialistica. Consultatevi sempre con il vostro medico su qualunque aspetto relativo alla diagnosi, alla prognosi e ai trattamenti, attenendovi scrupolosamente alle sue indicazioni.