Enzo Bianchi e Piergiorgio Odifreddi, a Cuneo l’inedito dialogo tra credenti e atei

Описание к видео Enzo Bianchi e Piergiorgio Odifreddi, a Cuneo l’inedito dialogo tra credenti e atei

Enzo Bianchi. Cinquantacinque anni trascorsi nella comunità monastica di Bose, che ha fondato nel 1965, dopo gli studi di Economia. Scegliendo una frazione abbandonata di Magnano, sulla Serra di Ivrea. Una realtà che è arrivata a contare 92 presenze e di cui è stato priore fino al 2017. Sul finire del 2019, poi, le vicissitudini, la polemica e il suo allontanamento, su indicazione della Santa Sede, che gli ha vietato di tornare. Così la scelta di ricominciare, acquistando con gli amici e «un mutuo decennale» un cascinale ad Albiano, nel Torinese, per «poter vivere in pace negli ultimi anni della vita». Un’esistenza di dialogo fra cristiani, che gli è valsa anche un premio per «avere animato, promosso e accettato il confronto e la comprensione con tutte le altre confessioni religiose». Un uomo di Dio - è considerato Enzo Bianchi -, per il quale l’«etica è costantemente elaborata nella storia, nel cammino fatto accanto e assieme ad altri uomini».

Dall’altra parte Piergiorgio Odifreddi, matematico, logico, accademico e saggista cuneese. Ha trattato dalla scienza in generale all’incidenza della matematica nella letteratura, nella musica, nella pittura, nella filosofia e anche in teologia. Ricevendo particolare attenzione critica come «anticlericale». A partire dalla pubblicazione (nel 2007) del suo «Perché non possiamo essere cristiani (e meno che mai cattolici)». E Odifreddi si pone anche al centro di una costante dialettica.

Комментарии

Информация по комментариям в разработке