Clauiano

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Benché penalizzato dalla strada provinciale che l'attraversa e da qualche "villetta" con atipica terrazza sorta intorno al nucleo storico, Clauiano mantiene nel suo insieme una precisa identità. Il borgo non è stato contaminato da quella desolante anarchia costruttivistica del condominio e della fabbrichetta - povera di spirito e di memoria - che ha cancellato dal paesaggio agrario italiano tradizioni, cultura e bellezza. Qui no, perché a parlare sono ancora le pietre e i sassi, piéris e clàps, sono il decoro e l'ambizione dei portali, gli ambienti della vita contadina - il fogolâr, il foledôr - sono le molte e piccole tracce lasciate dalla storia: che qui non è quella delle grandi architetture e dei grandi eventi, ma è quella dettata dalle impellenti necessità della vita quotidiana.
Gli edifici religiosi sono due. Poco fuori del borgo, appartata, sorge la chiesetta campestre di S. Marco, di origini trecentesche ma ampiamente rimaneggiata nel XVI sec. E' composta da un'aula rettangolare con abside semicircolare e presenta tracce di affreschi attribuibili alla metà del XV sec. La chiesa parrocchiale di S. Giorgio nell'aspetto attuale risale al sec. XVIII ma l'origine è più antica. A pianta longitudinale, si compone di un'aula rettangolare e abside poligonale.
Notevole il fonte battesimale cinquecentesco attribuito allo scultore lombardo da Carona. Più numerose sono le costruzioni dei sec. XVII e XVIII, la cui tipologia è essenzialmente quella della tipica casa friulana: il fronte principale sulla strada, uno splendido portale in pietra e la corte interna. Casa Cardellini (sec. XV), considerata la più antica del borgo, conserva sulla facciata una decorazione bianca e rossa con motivi a losanga. Villa Ariis rappresenta un tipico complesso padronale di ambito veneto-friulano del sec. XVIII, composto dall'abitazione, dai rustici annessi e da un grande orto cintato da una muraglia merlata con due colonne in pietra.
Il complesso degli edifici che formano Casa Palladini - Piani si colloca all'interno di una tipica corte friulana del sec. XVIII che conserva integre le caratteristiche originarie. L'impianto ha forma di Z su due corti, su cui si affacciano abitazioni, rustici e la casa padronale. Il complesso padronale Bosco è stato trasformato nelle forme attuali nel sec. XVIII; la facciata dei fabbricati rustici, su fonte strada, riporta scritte e decorazioni geometriche databili al sec. XVI. Casa
Calligaris Foffani è un palazzotto urbano dell'800 con gli stucchi settecenteschi dei soffitti. I fabbricati rustici erano utilizzati nel '700 per la produzione e la conservazione del vino, del tabacco, delle granaglie e per l'allevamento del baco da seta. Villa Manin è una pregevole dimora nobiliare settecentesca della pianura friulana. Appartenuta a uno dei più importanti casati della Serenissima, conosciuto anche per la maestosa Villa di Passariano, era un grande centro produttivo, come rivelano i fabbricati che dovevano servire all'attività agricola, tra i quali il foledôr, ossia l'enorme vinaia, posta a lato dell'abitazione padronale. Qui come altrove - Casa Menotti, Casa de Checo, Casa Marcuzzi Zanuttini, Casa Zof Piano - gli splendidi portali e le finestre riquadrate in pietra confermano la dignità del luogo e delle persone.

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