Dipendenze Affettive e Sessuali: I rischi di violenza e la terapia di coppia

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Una dipendenza affettiva è estremamente difficile da individuare perchè spesso i comportamenti di gelosia estrema o di possesso vengono interpretati come passione e non ci si accorge che lentamente si perde il controllo sulla relazione stessa e si scivola nel rapporto patologico, nel bisogno di controllo, nell'assenza di lucidità nell'interpretare i gesti dell'altro. Tutto questo naturalmente mette a rischio entrambi i partner di sviluppare un rapporto "malato" in cui le modalità espressive tendono a mostrare il loro lato patologico, e sfociando spesso anche in atti violenti come purtroppo la cronaca ci insegna. Per riconoscere i segni che devono far capire che il rapporto affettivo sta diventando una dipendenza con tutti i rischi che una dipendenza comporta abbiamo intervistato il Prof. Luigi Janiri, Direttore della Scuola di Specializzazione in Psichiatria dell'Università Cattolica di Roma che ci ha spiegato che ogni rapporto, nel momento in cui una gelosia patologica - la cosiddetta gelosia paranoide - o un bisogno di imporsi sul partner altera il normale equilibrio affettivo, si trasforma in una dipendenza che porta ad alterare la realtà. Il campanello d'allarme è un comportamento che indica che uno dei due partner non è in grado di gestire le modalità naturali di relazionarsi all'interno di una coppia ed ecco allora il bisogno di controllo dell'altro, l'impossibilità di gestire una separazione, gli attacchi di panico, la dipendenza da sostanze o le crisi violente. Fondamentale a quel punto è non sperare che il problema possa essere superato con il dialogo o la pazienza, nè cadere nella trappola della co-dipendenza in cui si tenta di salvare il proprio partner dal suo dolore - perchè una dipendenza affettiva genera una grande sofferenza - facendola diventare la propria missione (la famosa sindrome del "io ti salverò'") perchè come tutte le dipendenze ha bisogno di una terapia specifica per essere affrontato nel modo giusto e per evitare che sfoci in episodi anche gravi. E la terapia di coppia può aiutare molto perchè va a rompere degli schemi di comportamento ormai compromessi che difficilmente possono rientrare nei binari della normalità affettiva spontaneamente, e va a scavare a fondo per identificare ciò che ha portato un soggetto a legarsi in modo morboso al partner, quali legami familiari nell'infanzia hanno alterato la sua capacità di rapportarsi in modo sereno ed equilibrato al suo oggetto d'amore (rapporti di attaccamento morboso alla mamma ad esempio) e a tentare di "rieducare" alla gestione dei sentimenti, educazione affettiva che in tempi in cui sempre più i rapporti personali sono delegati ai social network senza più contatti diretti diventa essenziale per imparare a manifestare le proprie emozioni nel modo più sano e naturale possibile. Senza dimenticare che alcuni modelli culturali rendono difficile manifestare se stessi e tendono ad uniformare il "profilo emozionale" che spesso costringe a reprimere la propria natura fino a non riuscire più a trovare un equilibrio fra ciò che si prova e ciò che pubblicità, cinema e società in generale ci propongono.