IL RACCONTO/7: Non solo luoghi: gli incontri con le persone

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Betlemme e Emmaus, 16 giugno 2024:

Un pellegrinaggio per venerare i luoghi santi, certamente, ma anche e soprattutto per incontrare le persone che oggi vivono nella Terra Santa: questo è il senso delle parole “comunione e pace” che erano la sigla caratteristica di queste giornate così intense. Nella giornata di sabato, il gruppo si è diviso in varie parti, per avere la possibilità di conoscere più realtà possibili. Siamo in grado di raccontarvi dell’incontro - già anticipato nel precedente servizio - di un gruppo di bolognesi, guidati da monsignor Stefano Ottani, alla parrocchia latina dell’Immacolata Concezione di Birzeit. Il Parroco è Abouna Louis Hazboun, nativo di Betlemme. Un uomo molto intraprendente, che nonostante tutte le restrizioni imposte alla sua popolazione, si sforza in ogni modo di mantenere attiva la sua comunità, anche con una impressionante attività culturale, in una cittadina che è anche sede di Università. Abouna Louis ha raccolto nei piccoli musei che ha allestito numerose testimonianze della storia di questa terra, con reperti preistorici e una vasta collezione di reperti di epoca giudaica e romana, che sono in grado anche di svelare molti dei significati di gesti, parole, simboli della tradizione cristiana primitiva.
Così si viene a scoprire che il villaggio di Birzeit può essere identificato con il luogo in cui i genitori di Gesù si accorsero dell’assenza del figlio nella carovana di ritorno al pellegrinaggio nella città santa.
Mons. Stefano Ottani ha presieduto la celebrazione eucaristica: come è avvenuto anche negli altri incontri avuti in queste intensissime giornate, i pellegrini bolognesi hanno lasciato in dono una riproduzione di una delle antiche croci viarie di San Petronio. Abouna ha approfittato dell’occasione anche per cercare di insegnare qualche canto liturgico in arabo, non sappiamo bene con quale risultato.
La divisione in gruppi più piccoli ha così consentito alla delegazione bolognese anche di avere incontri più famigliari, anche nella gioia di condividere i sapori della cucina mediorientale.
In serata, un incontro corale di condivisione, uno scambio reciproco di testimonianze e la visita del Sindaco di Betlemme, Anton Salman. Salman, sa bene quanto la sua città sia importante per il mondo intero e ribadisce con forza la rilevanza della presenza cristiana sul territorio. I cristiani sono lì da duemila anni, hanno vissuto tante vicissitudini: dalla sudditanza ai Romani all’Impero ottomano, dalla I Guerra mondiale alla nascita dello Stato di Israele. Isolata dal 7 ottobre scorso, Betlemme è piombata in una nuova crisi economica e patisce le ripetute incursioni dell'esercito israeliano che provocano morti lì come in altri centri urbani della Cisgiordania occupata.
Nella mattinata di domenica, i pellegrini si congedano dalla città del presepio: un’ultima visita alla basilica della Natività dove si svolge la divina liturgia ortodossa e all’attigua chiesa latina, dove è in corso la messa cattolica.

Il saluto alla Terra del Santo avviene nel villaggio di Emmaus, dove i pellegrini celebrano la Messa domenicale. È nell’Eucaristia che incontriamo Gesù qui e oggi ed è dall’eucaristia che troviamo - come i due discepoli - la forza per tornare sui nostri passi con un cuore nuovo.

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