La STORIA della Renault ESPACE | 40 anni, 6 generazioni, 1 solo MITO...

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Alla presentazione della sesta generazione di Renault Espace, che di fatto ha abbandonato il concetto originale per fare posto ad una visione di D-SUV a sette posti, abbiamo avuto la possibilità di ripercorrere la storia di questa incredibile multispazio attraverso cinque esemplari "storici" ai quali si affianca da oggi anche quello che appartiene alla generazione che arriverà in concessionaria tra poche settimane. La prima serie di questa monovolume venne prodotta tra il 1984 ed il 1991, ma la sua genesi è molto curiosa...perché l'idea fu inizialmente della francese Matra la quale cerco inizialmente in Peugeot un partner tecnico per la realizzazione per poi cedere il progetto a Renault a fronte del no del Leone.

Le prime tre serie, dunque, furono fabbricate dalla Matra...mentre dal 2003, con l'avvento della quarta serie, Renault ha deciso di produrre l'Espace da sé, incaricando la Matra di fabbricare per lei la Avantime. La produzione della Espace si è articolata nel corso degli anni in cinque generazioni, tutte generalmente coronate da un buon successo di vendite, con l'eccezione degli ultimi anni di carriera della quarta generazione, un po' a causa della profonda crisi che ha colpito l'industria automobilistica mondiale tra il primo e il secondo decennio del XXI secolo e un po' a causa del fatto che, durante la carriera della quarta generazione, il mercato delle monovolume extralarge è andato progressivamente scemando in favore dei SUV e delle crossover di fascia analoga. Per questo motivo, la Casa francese ha introdotto alla fine del 2014 un nuovo modello con carrozzeria di tipo crossover per meglio rispondere alle richieste del mercato, modello corrispondente alla quinta generazione della Espace.

Si dice che l'ispirazione di questo incredibile progetto fosse quello della Kar-a-sutra, concetto di disegno industriale applicato a un'automobile realizzato nel 1972 da Mario Bellini in collaborazione con l'azienda italiana di arredamento Cassina. La concept car, realizzata su autotelaio "SM", in collaborazione con Citroën e Pirelli, è stata esposta al MoMA di New York durante la grande mostra dedicata al design italiano tenutosi proprio nel 1972 e denominata "Italy: the New Domestic Landscape": si tratta infatti di una delle proposte di Bellini in risposta all'invito ricevuto dal museo stesso. Si tratta di un concetto automobilistico che ha notevolmente influenzato la futura industria automobilistica degli anni a seguire; si può infatti definire il precursore delle moderne monovolume. La vettura, infatti, presenta diverse soluzioni, molte delle quali verranno riprese in modo estremamente fedele dalla Espace e da tutte le monovolume moderne degli anni ottanta, novanta e a seguire. La struttura consiste in un grande montante centrale e uno posto in corrispondenza del passa-ruota anteriore, per lasciare il resto del corpo vettura completamente vetrato; anche il tetto è in parte vetrato, un largo traverso percorre tutta la lunghezza del tetto stesso per dare rigidità al veicolo. La vettura è caratterizzata da un unico finestrino posteriore molto grande. La parte posteriore, quasi completamente verticale è dotata di un portellone a tutta grandezza con apertura a filo. Il pianale della vettura è completamente liscio, soluzione fondamentale che segnerà una completa libertà di modularità e abitabilità interna delle moderne monovolume.

In realtà l'intuizione di Matra, in cui Renault ha evidentemente creduto, arriva per seguire una tendenza che stava arrivando dall'America: Plymouth Voyager e Dodge Caravan, commercializzato a marchio Chrysler per il mercato europeo dal 1988, arrivarono sul mercato USA nel 1983 offrendo una risposta multispazio ad un mercato che chiedeva auto più versatili rispetto alla precedente.

Vi lascio al mio racconto. Ciao Emiliano Perucca Orfei Masterpilot

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